ELECTROLUX. CAPOZZI (M5S): SALVARE STABILIMENTO PORCIA
(ACON) Trieste, 8 nov - "Siamo al fianco dei sindaci dei Comuni
coinvolti e, ovviamente, anche dei lavoratori costretti a vivere
nell'incertezza. Ma, in un certo senso, siamo anche al fianco di
un'azienda storica fortemente radicata sul territorio e che,
proprio dal territorio, deve trarre la forza per uscire dalla
crisi, senza disperdere un enorme patrimonio umano".
Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria
Capozzi (Movimento 5 Stelle), dopo essersi confrontata con Marco
Grilli, rappresentante del Gruppo territoriale della Provincia di
Pordenone, che da tempo segue il difficile momento attraversato
dallo stabilimento produttivo di Porcia dell'Electrolux. "Un
intervento voluto - spiega Capozzi - anche alla luce della
richiesta, avanzata da numerosi primi cittadini del Pordenonese,
al fine di aprire un tavolo tematico di confronto in grado di
coinvolgere Unione europea, Governo, Regione, sindacati,
associazioni di categoria e la stessa azienda".
"Piena solidarietà, dunque, al documento di sintesi stilato per
avanzare l'istanza - aggiunge l'esponente pentastellata - nella
consapevolezza che, pur nella conclamata difficoltà in cui versa
il settore degli elettrodomestici, gli investimenti già
effettuati e la riconosciuta qualità della manodopera presente
nell'area rendono tanto doverosa quanto urgente qualsiasi
iniziativa volta alla tutela delle posizioni di tutti i
lavoratori".
"Mi sono già negativamente espressa - ricorda Capozzi - sul tema
delle delocalizzazioni all'estero che, ormai troppo spesso,
inducono realtà anche non in stato di crisi ad approfittare di
costi inferiori (manodopera compresa) e, allo stesso tempo, anche
del vantaggio legato ai fondi europei".
"Un forte impegno per il futuro dell'economia del territorio e
dell'intero Friuli Venezia Giulia, anche a tutela dell'indotto,
deve perciò indurre tutte le forze politiche e sociali - auspica
la rappresentante del M5S - a una convergenza di intenti, al fine
di garantire che la produzione e il settore dello sviluppo e
della ricerca non si allontanino da Porcia".
"Già a metà ottobre - conclude Capozzi - era stato siglato un
accordo quadro sull'utilizzo dei contratti di solidarietà, misura
che avrebbe dovuto coinvolgere oltre duemila operatori e le
rispettive famiglie. Bene aver allontanato lo spettro di una
procedura di licenziamento collettivo, ma tale ammortizzatore
sociale deve, altresì, costituire un ulteriore allarme che
ribadisce l'urgenza del tavolo di confronto".
ACON/COM/sm