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CITTADINANZA MUSSOLINI. BULLIAN (PAT-CIV): COMUNE GORIZIA LA REVOCHI

13.11.2024
12:05
(ACON) Trieste, 13 nov - "Prendo atto della decisione del Consiglio comunale di Gorizia, a cui va riconosciuta la completa autonomia di scelta, ma ritengo di dover replicare alle dichiarazioni del sindaco Ziberna riprese dalla stampa".

Lo afferma in una lunga nota Enrico Bullian, consigliere regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, che spiega come "un analogo iter di revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini lo abbiamo portato a compimento a Turriaco nel 2021, quando ero sindaco e altrettanto era avvenuto qualche anno prima a Ronchi dei Legionari, per rimanere nell'area isontina. Lo abbiamo fatto senza necessità di alcuna 'furia iconoclasta' e senza 'pretestuosità nella proposta' (dei consiglieri comunali Sartori e Picco e avvallata da tutto il Centrosinistra), come invece evocato dal sindaco di Gorizia".

"Avevamo seguito semplicemente un lineare percorso amministrativo - aggiunge Bullian -, cercando di rispondere a una domanda, ovvero quale sia il senso di mantenere la cittadinanza onoraria, che è un riconoscimento concesso dall'Amministrazione comunale ad una persona ritenuta legata positivamente al Comune per il suo impegno o le sue opere, a Mussolini. Replicare che 'la storia non si può né si deve cancellare. No alla damnatio memoriae' permette di tenere compatta la sua maggioranza non entrando nel merito delle valutazioni sul passato, ma francamente trovo colmo di ignavia questo comportamento, che devia rispetto a una puntuale risposta al quesito".

"Come prima considerazione dico: questo sarebbe, per la Destra, aver fatto i conti con la storia? Vale meno per il sindaco di Gorizia (anche se mi risulta contradditorio dichiararsi antifascisti e mantenere un riconoscimento al duce del fascismo), ma vale sicuramente per una parte della sua Maggioranza, dove le aree di tolleranza con quello che rappresentò il fascismo sono ancora troppe e questo continua a essere un nervo scoperto per l'area sovranista e populista: non c'è mai una presa di distanza inequivocabile. Avrei dato per scontato che tutti, nel 2024 - così ancora il consigliere -, avessero potuto votare per revocare la cittadinanza onoraria al duce del fascismo, responsabile delle leggi razziali e delle guerre di conquista. Purtroppo non è così".

Seconda considerazione di Bullian: "La storia si studia sui libri e sui documenti d'archivio. Revocando la cittadinanza conferita nel 1924 non si cancella il documento originario (non c'è, letteralmente, nessuna damnatio memoriae), ma gli si toglie il valore emerito che ha per l'oggi".

"Infine, il paragone con Giulio Cesare è improprio e lo capiscono tutti. Mussolini visse nel Novecento, quando esistevano già degli Stati liberali e, almeno parzialmente, democratici, che lui decise consapevolmente di distruggere e combattere. Dell'ideologia fascista di cui era portatore non si può salvare nulla e fortunatamente la Repubblica democratica italiana nasce in antitesi alla dittatura del Ventennio. Bastava questo per revocare la cittadinanza onoraria: l'azione simbolica - ribadisce ancora l'esponete del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg - poteva avere una valenza rivolta soprattutto alle nuove generazioni, per trarre insegnamento dagli eventi storici per la costruzione di un futuro libero e giusto per i popoli, all'insegna dell'autodeterminazione individuale e collettiva, per un domani di pace e di sviluppo civile".

"Sarebbe avvenuto nell'anno del centenario del rapimento e dell'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti da parte di una squadra fascista, di cui Mussolini si assunse pubblicamente la responsabilità politica, morale e storica del clima nel quale maturarono quegli eventi di un secolo fa, che usò per arrivare alla definitiva trasformazione dello Stato italiano in un regime dittatoriale liberticida e imperialista. Purtroppo a Gorizia si è persa un'occasione per un passo nella giusta direzione", conclude Bulllian. ACON/COM/rcm



  • Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
    Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)