SALUTE. MASSOLINO (PAT-CIV): DA GIUNTA RISPOSTA INACETTABILE SU ROIANO
(ACON) Trieste, 13 nov - "Oggi in III Commissione, l'assessore
Riccardi ha risposto alla mia interrogazione in merito a un
ritardo di 40 minuti nei soccorsi, con esito fatale, per un
episodio, avvenuto a Roiano a giugno 2023 di una persona che
aveva richiesto aiuto. A fronte dell'accesso agli atti che
evidenzia un ritardo di 46 minuti dal lancio dell'allarme
all'arrivo dell'ambulanza che ha portato la persona in ospedale,
dove poi è deceduta diversi mesi più tardi, Riccardi ha affermato
fosse stato correttamente assegnato un codice verde".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Giulia Massolino
(Patto per l'Autonomia-Civica Fvg).
"Ha dell'incredibile che, a fronte di una persona che telefona al
112 chiedendo soccorso per un (testuali parole riportate dalla
telefonata) 'possibile infarto' - evidenzia Massolino - , venga
assegnato un codice verde, e che, nonostante il successivo
decesso, si cerchi anche di difendere questa decisione. C'era
stata anche una seconda chiamata, da parte di un'agente di
Polizia municipale, e anch'essa riportava un possibile infarto,
eppure il codice è rimasto verde".
"Invece di assumersi la responsabilità di questo gravissimo
episodio e indagarne le cause, usandolo come evento sentinella al
fine di evitare il ripetersi una simile situazione - incalza la
consigliera regionale -, Riccardi cerca di infangare la memoria
della persona coinvolta paventando un'allusoria 'nota ai
servizi'".
"Nessuno mette in dubbio la buona fede di operatrici e operatori:
la falla è di sistema, visto che questo è un caso eclatante, ma
non isolato. Sarebbe l'ora - prosegue l'esponente autonomista -
di rivedere drasticamente il sistema emergenza urgenza,
provvedendo finalmente a una centrale unica di emergenza per le
tre aree territoriali delle Aziende sanitarie regionali, dando
ascolto alle parti sindacali e alla petizione che solo a Trieste
ha raccolto 7.500 firme di cittadine e cittadini esasperati dai
continui disservizi, in alcuni casi, come questo in oggetto,
dagli esiti gravissimi".
"In merito al perché non siano state fornite le telefonate della
Sores per le quali avevo fatto richiesta di accesso agli atti,
l'assessore ha risposto che non avevano a disposizione un
software di editing audio che potesse censurare i dati sensibili.
Proporremo - conclude Massolino - una posta alla prossima
finanziaria per l'acquisto di tale software. Penso che il ricco
bilancio regionale non abbia problemi a sostenere una spesa di
qualche centinaio di euro per un software che permetta alle e ai
componenti del Consiglio di esercitare pienamente il loro diritto
di accesso agli atti".
ACON/COM/sm