MINORANZE. PELLEGRINO (AVS): APPELLO RAI PER FRIULANO NEI PALINSESTI
(ACON) Trieste, 18 nov - "Partecipatissima l'audizione in V
Commissione sulla tutela delle minoranze linguistiche nel
servizio pubblico radiotelevisivo in Fvg".
Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino (Avs), sostenendo che "la televisione transfrontaliera
dovrebbe essere al centro dell'agenda politica regionale spinta
anche dalla prossima inaugurazione di GO!2025, Capitale europea
della Cultura".
"La nostra specialità - incalza l'esponente della Minoranza - si
fonda non solo sulla sua storia e la particolare posizione
geografica, ma anche per la sua cultura plurale dove sono
presenti tre lingue minoritarie riconosciute ufficialmente dalla
Regione Fvg, ma il friulano è quasi scomparso dal palinsesto
radiotelevisivo. La Regione spende molto e mette a disposizione
risorse per promuovere il plurilinguismo regionale, ma i
risultati faticano a manifestarsi. Non esiste un Comitato ad hoc,
non c'è un controllo o monitoraggio per valutare la bontà di
quanto la Rai, azienda di stato, eroga in servizi e prestazioni,
ma anche per ciò che è il patrimonio audiovisivo dimenticato in
qualche scantinato e rovinato anche irrimediabilmente dal tempo e
dalla inevitabile obsolescenza tecnologica".
"La convenzione con RaiCom non decolla. La libertà di parola -
insiste Pellegrino - è un problema dei media, anche nel servizio
pubblico, ma la cultura e la garanzia di una radiotelevisione che
promuove sapere e conoscenza deve essere un traguardo a cui
aspirare. Il grido di allarme lanciato dagli auditi - prosegue
Pellegrino - è da fare proprio per tutelare non solo le
minoranze, ma anche per una pluralità democratica che non può
essere derubricata a interesse particolare e non universale".
"L'assessore ha assunto in Commissione l'impegno di migliorare le
strutture, non potendo mettere parola sul contenuto. È sempre più
necessario - conclude l'esponente di opposizione - fare massa
critica con la Regione Val d'Aosta e le due Province autonome di
Trento e Bolzano per essere più incisivi sui tavoli nazionali,
sia per quanto riguarda le istituzioni quanto per realizzare una
cordata tra le sedi Rai regionali in funzione di un mutamento
qualitativo".
ACON/COM/red