GIORNATA INFANZIA. GARANTE DIRITTI: DOVEROSO FAVORIRE CURA AI MINORI
(ACON) Trieste, 19 nov - "E' dovere di ogni cittadino, genitore
o meno che sia, così come dalle istituzioni, porre in essere ogni
consentita azione che favorisca la cura e l'attenzione da verso i
minori: nessuno può considerarsi escluso".
Lo afferma in una nota stampa il Garante regionale dei diritti
della persona, Enrico Sbriglia, in occasione della Giornata
internazionale dell'infanzia e dell'adolescenza che ricorre il 20 novembre.
"Tale obbligo che, in verità, costituisce un onere in quanto
favorisce il prosieguo del vivere umano - evidenzia Sbriglia -,
deve essere adempiuto, non solo perché vi sono vincoli
internazionali e convenzioni alle quali l'Italia ha convintamente
aderito, consentendo di annoverarci, in tal modo, tra le società
progredite e rispettose dei principi di legalità, ma anche
perché, se così non fosse, la nostra società sarebbe destinata ad
un repentino declino, fino ad auto-annientarsi del tutto".
"Ma la cura da destinare ai minori - dichiara il Garante -,
qualunque sia la loro origine e gruppo etnico, ancor di più ove
si tratti di persone che vivano nei nostri territori, impone
l'assunzione di obblighi e di responsabilità che non sono mai
banali e che esigono un fare e non solo un pensare".
"Il ripetersi - sottolinea ancora Sbriglia -, nelle nostre
realtà, un tempo immuni da rischi afferenti la criminalità
giovanile, di fenomeni delinquenziali preoccupanti (bullismo,
cyber-bullismo, reati predatori, etc...), ma anche le cronache
che raccontano di episodi di sfruttamento, per i fini più
diversi, dei minori che in alcune realtà regionali possono essere
spinti perfino ad armarsi, costituendo un serio pericolo per
altre fasce deboli della popolazione, rappresentano un monito che
vede come corresponsabili, pur ove fossero inconsapevoli, quella
parte di adulti che, con la loro indifferenza e il silenzioso
delegare i doveri genitoriali ad altre agenzie sociali, pubbliche
o private che siano, declinano i compiti di guida, di sostegno,
di controllo equilibrato che, invece, andrebbero da loro
assicurati".
"Seppure il nostro sguardo non può prescindere dall'osservare,
all'interno del proscenio internazionale come sia maltrattata, a
causa di guerre e conflitti, un'infanzia che stenta a maturare in
giovinezza e che dovrebbe vedere come attori principali
dirimenti, gli Stati tutti ed i relativi governi, questo non
esime la generalità dei cittadini dall'esercitare, nell'ambito
della propria sfera d'azione e di amorevole responsabilità, quei
doveri morali e giuridici ai quali si faceva cenno. Due torti, o
meglio due inazioni - conclude il Garante dei diritti -, non
fanno mai una ragione".
ACON/COM/sm