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STATO-REGIONE. FEDRIGA: PRIORITÀ A CITTADINI. OPPOSIZIONI: NO A METODO

20.11.2024
13:30
Il governatore spiega patti finanziari. Centrodestra fa approvare odg di apprezzamento

(ACON) Trieste, 20 nov - Il governatore Massimiliano Fedriga si scusa "per non aver informato prima l'Aula" ma è sicuro di "aver dato priorità ai cittadini del Friuli Venezia Giulia" andando a firmare nei tempi più rapidi il nuovo patto con lo Stato "che garantirà alle finanze regionali un risparmio di circa 400 milioni all'anno da qui al 2033".

Le Opposizioni ne prendono atto ma, pur non contestando il merito dell'accordo, ribadiscono che "la forma è sostanza" (Diego Moretti, capogruppo Pd), restano convinte che "almeno la Giunta avrebbe potuto convocare i capigruppo per aggiornarli sulla trattativa" (Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'autonomia-Civica Fvg) e che "con un Governo amico un risultato diverso sarebbe stato imbarazzante" (Rosaria Capozzi del M5S, capogruppo del Misto).

La Maggioranza fa quadrato attorno al presidente della Regione, insistendo sulla "dinamicità della situazione" (Mauro Di Bert, capogruppo di Fp), sulla "complessità del quadro politico attuale" (Claudio Giacomelli, capogruppo FdI) e sui "contenuti del nuovo patto, che di fatto conferma il favorevolissimo accordo del 2021" (Antonio Calligaris, capogruppo della Lega). Facendo notare "che non c'era nulla di scontato in questo grandissimo risultato ottenuto" (Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia).

Sono questi i tre atti andati in scena stamattina in Consiglio regionale, suggellati dal voto su un ordine del giorno proposto dai capigruppo del Centrodestra nel quale si riepilogano i risultati della negoziazione - a partire dalla stabilizzazione del contributo del sistema integrato Fvg alla finanza pubblica, con un importo di 432,7 milioni di euro fino al 2033 - e si "approvano pienamente i contenuti dell'accordo". Un testo che in aula, sotto la presidenza di Mauro Bordin, viene votato compattamente dai consiglieri di Maggioranza (29 i sì) e di fatto bocciato dal Centrosinistra, che in larga parte non partecipa al voto, come preannunciato da Moretti ("È una patetica presa in giro, votatevelo voi").

Nella sua informativa al Consiglio, Fedriga ha ricostruito il percorso accelerato della trattativa con il Governo, sottolineando il contesto nazionale "di tagli alla spesa pubblica, in cui se qualcuno perde tempo rischia che entrino in campo altre esigenze e altre risorse". "Si partiva - ha ricordato il governatore del Fvg - da un contributo tendenziale allo Stato di 836 milioni di euro, sui quali abbiamo ottenuto un risparmio di circa 400 milioni l'anno: dal 2022 al 2033 questo equivale a circa 4,8 miliardi di risorse in più a disposizione. E ringrazio il Governo di non aver messo un tetto di spesa per le Regioni, che avrebbe contratto lo sviluppo economico". Fedriga ha spiegato anche l'accordo sull'accantonamento, "fondi che saranno messi da parte ma rimarranno in Regione e saranno utilizzabili per investimenti dall'anno successivo, una politica che già abbiamo seguito in questi anni con i nostri bilanci prudenziali": si parla di 22 milioni di euro per il 2025 e di 62 milioni dal 2026.

A queste considerazioni le Opposizioni hanno replicato contestando, come si diceva, soprattutto il metodo dell'azione della Giunta. "Il regolamento del Cr dice che avremmo dovuto sapere da lei quel che voleva ottenere e non quello che è stato già deciso", ha detto Capozzi (M5S-Misto). "Ed è inaccettabile - ha rincarato la dose Moretuzzo del Patto-Civica - affrontare un dibattito come questo senza un documento, basandoci solo su quanto letto sulla stampa e sulle cifre fornite oggi da Fedriga". "La questione di fondo è avere rispetto dell'Aula, e mi sorprende che lei Fedriga, in passato capigruppo di Opposizione alla Camera, non si renda conto che la comunicazione andava fatta prima", ha ribadito Moretti del Pd.

Critiche respinte dai capigruppo di Maggioranza. Calligaris (Lega) ha ricostruito i precedenti patti Stato-Regione, convinto che "in una situazione contingente difficile si possa capire che al Governo non interessi molto il rispetto dei regolamenti del Consiglio regionale", mentre Giacomelli (Fratelli d'Italia) ha ricordato come "fossero in campo anche le Regioni ordinarie che presentano profili di bilancio critici e quelle che chiedono maggiore autonomia. Non dimentichiamo che c'è chi vorrebbe toglierci lo statuto speciale".

"Le Opposizioni - ha notato Di Bert del gruppo Fedriga presidente - nei giorni scorsi hanno dipinto i consiglieri di Maggioranza come maggiordomi, e anche questo non è rispetto dell'Aula". Cabibbo (FI) ha infine osservato come "con questo accordo il Governo testimoni la corretta amministrazione di questi anni da parte della Regione Fvg". ACON/FA-fc



  • Diego Moretti, capogruppo del Pd
    Diego Moretti, capogruppo del Pd
  • Un momento della seduta del Cr con il presidente Mauro Bordin sullo scranno più alto e, sotto, il governatore Massimiliano Fedriga e l'assessore Fvg alle Finanze,  Barbara Zilli
    Un momento della seduta del Cr con il presidente Mauro Bordin sullo scranno più alto e, sotto, il governatore Massimiliano Fedriga e l'assessore Fvg alle Finanze, Barbara Zilli
  • L'intervento del governatore Massimiliano Fedriga
    L'intervento del governatore Massimiliano Fedriga
  • Antonio Calligaris, capogruppo della Lega
    Antonio Calligaris, capogruppo della Lega
  • Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'autonomia-Civica Fvg
    Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'autonomia-Civica Fvg
  • Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli d'Italia
    Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli d'Italia
  • Rosaria Capozzi (M5S), capogruppo del Misto
    Rosaria Capozzi (M5S), capogruppo del Misto
  • Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga presidente
    Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga presidente
  • Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia
    Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia