STATO-REGIONE. FEDRIGA: PRIORITÀ A CITTADINI. OPPOSIZIONI: NO A METODO
Il governatore spiega patti finanziari. Centrodestra fa approvare
odg di apprezzamento
(ACON) Trieste, 20 nov - Il governatore Massimiliano Fedriga si
scusa "per non aver informato prima l'Aula" ma è sicuro di "aver
dato priorità ai cittadini del Friuli Venezia Giulia" andando a
firmare nei tempi più rapidi il nuovo patto con lo Stato "che
garantirà alle finanze regionali un risparmio di circa 400
milioni all'anno da qui al 2033".
Le Opposizioni ne prendono atto ma, pur non contestando il merito
dell'accordo, ribadiscono che "la forma è sostanza" (Diego
Moretti, capogruppo Pd), restano convinte che "almeno la Giunta
avrebbe potuto convocare i capigruppo per aggiornarli sulla
trattativa" (Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per
l'autonomia-Civica Fvg) e che "con un Governo amico un risultato
diverso sarebbe stato imbarazzante" (Rosaria Capozzi del M5S,
capogruppo del Misto).
La Maggioranza fa quadrato attorno al presidente della Regione,
insistendo sulla "dinamicità della situazione" (Mauro Di Bert,
capogruppo di Fp), sulla "complessità del quadro politico
attuale" (Claudio Giacomelli, capogruppo FdI) e sui "contenuti
del nuovo patto, che di fatto conferma il favorevolissimo accordo
del 2021" (Antonio Calligaris, capogruppo della Lega). Facendo
notare "che non c'era nulla di scontato in questo grandissimo
risultato ottenuto" (Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia).
Sono questi i tre atti andati in scena stamattina in Consiglio
regionale, suggellati dal voto su un ordine del giorno proposto
dai capigruppo del Centrodestra nel quale si riepilogano i
risultati della negoziazione - a partire dalla stabilizzazione
del contributo del sistema integrato Fvg alla finanza pubblica,
con un importo di 432,7 milioni di euro fino al 2033 - e si
"approvano pienamente i contenuti dell'accordo". Un testo che in
aula, sotto la presidenza di Mauro Bordin, viene votato
compattamente dai consiglieri di Maggioranza (29 i sì) e di fatto
bocciato dal Centrosinistra, che in larga parte non partecipa al
voto, come preannunciato da Moretti ("È una patetica presa in
giro, votatevelo voi").
Nella sua informativa al Consiglio, Fedriga ha ricostruito il
percorso accelerato della trattativa con il Governo,
sottolineando il contesto nazionale "di tagli alla spesa
pubblica, in cui se qualcuno perde tempo rischia che entrino in
campo altre esigenze e altre risorse". "Si partiva - ha ricordato
il governatore del Fvg - da un contributo tendenziale allo Stato
di 836 milioni di euro, sui quali abbiamo ottenuto un risparmio
di circa 400 milioni l'anno: dal 2022 al 2033 questo equivale a
circa 4,8 miliardi di risorse in più a disposizione. E ringrazio
il Governo di non aver messo un tetto di spesa per le Regioni,
che avrebbe contratto lo sviluppo economico". Fedriga ha spiegato
anche l'accordo sull'accantonamento, "fondi che saranno messi da
parte ma rimarranno in Regione e saranno utilizzabili per
investimenti dall'anno successivo, una politica che già abbiamo
seguito in questi anni con i nostri bilanci prudenziali": si
parla di 22 milioni di euro per il 2025 e di 62 milioni dal 2026.
A queste considerazioni le Opposizioni hanno replicato
contestando, come si diceva, soprattutto il metodo dell'azione
della Giunta. "Il regolamento del Cr dice che avremmo dovuto
sapere da lei quel che voleva ottenere e non quello che è stato
già deciso", ha detto Capozzi (M5S-Misto). "Ed è inaccettabile -
ha rincarato la dose Moretuzzo del Patto-Civica - affrontare un
dibattito come questo senza un documento, basandoci solo su
quanto letto sulla stampa e sulle cifre fornite oggi da Fedriga".
"La questione di fondo è avere rispetto dell'Aula, e mi sorprende
che lei Fedriga, in passato capigruppo di Opposizione alla
Camera, non si renda conto che la comunicazione andava fatta
prima", ha ribadito Moretti del Pd.
Critiche respinte dai capigruppo di Maggioranza. Calligaris
(Lega) ha ricostruito i precedenti patti Stato-Regione, convinto
che "in una situazione contingente difficile si possa capire che
al Governo non interessi molto il rispetto dei regolamenti del
Consiglio regionale", mentre Giacomelli (Fratelli d'Italia) ha
ricordato come "fossero in campo anche le Regioni ordinarie che
presentano profili di bilancio critici e quelle che chiedono
maggiore autonomia. Non dimentichiamo che c'è chi vorrebbe
toglierci lo statuto speciale".
"Le Opposizioni - ha notato Di Bert del gruppo Fedriga presidente
- nei giorni scorsi hanno dipinto i consiglieri di Maggioranza
come maggiordomi, e anche questo non è rispetto dell'Aula".
Cabibbo (FI) ha infine osservato come "con questo accordo il
Governo testimoni la corretta amministrazione di questi anni da
parte della Regione Fvg".
ACON/FA-fc