PARI OPPORTUNITÀ. PDL 30, DISCUSSIONE: BENE LAVORO TRASVERSALE
(ACON) Trieste, 21 nov - Unanime il consenso durante la
discussione in Aula per il lavoro intrapreso nella stesura della
pdl 30 a cui hanno collaborato le forze politiche di concerto con
la Commissione pari opportunità regionale, norma che va a
modernizzare la legge regionale 23 del 1990.
Per Rosaria Capozzi (M5S) si è trattato di un "lavoro trasversale
perché i diritti non hanno colore poltico. C'è ancora un divario
di genere importante, lo vediamo nell'istruzione così come nel
lavoro: gli occupati uomini in regione sono oltre il 70% mentre
le donne rappresentano il 61% degli occupati nonostante siano
provviste di titoli di studio più elevati".
Carlo Bolzonello (Fp) ha sottolineato l'importanza della legge
che "non deve dividere: si tratta di un percorso culturale
importante che la comunità deve fare assieme e tutti devono fare
uno sforzo".
Apprezzamento per l'intesa che è stata raggiunta in modo
trasversale è stato espresso da Furio Honsell (Open) che ha
illustrato in Aula gli emendamenti presentati e poi ritirati per
"non essere d'ostacolo alla discussione" sul rafforzamento delle
funzioni della Commissione, il ruolo di ricerca degli atenei da
coinvolgere nelle iniziative, e sul concetto culturale di
inclusione e parità: "Rendiamo ancora più esplicita la cultura
delle pari opportunità, le società devono essere inclusive", ha
concluso.
Laura Fasiolo (Pd) ha ribadito quanto già sostenuto in
Commissione, ovvero che "la Pdl è stata una condivisione tra
tutte le colleghe ma anche con alcuni colleghi attenti e
sensibili. è la strada giusta da intraprendere per modificare una
legge che ha ben 35 anni".
Simone Polesello (Fedriga presidente) ha ricordato i passi avanti
fatti nella storia per i diritti delle donne "ma restano ancora
tanti i pregiudizi e stereotipi da superare. Questa legge è
giusta e fondamentale".
"La legge precedente era datata e aveva bisogno di un restyling"
ha esordito Francesco Martines del Partito democratico,
rimarcando che si tratta di un percorso che andava fatto: "La
società non è ancora costruita per l'uguaglianza di genere".
Martines ha parlato della legge elettorale adottata dai Comuni in
termini positivi per la rappresentanza femminile nelle
istituzioni, ma ha ricordato che "spesso le donne sono
sacrificate come nel caso dell'assistenza dei genitori anziani,
la cura della famiglia e il lavoro. È necessario dare spazio alle
strategie sui servizi per permettere alle donne di avere le
tutele necessarie per essere protagoniste nel lavoro e
nell'impegno civile".
Per l'altro dem Massimiliano Pozzo, che ha partecipato a diverse
iniziative della Crpo apprezzandone i contenuti, "è giusto citare
il lavoro delle Commissioni pari opportunità che operano sul
territorio della nostra regione. La questione lavoro merita un
focus serio e un potenziamento delle tutele per far sì che ci sia
una vera uguaglianza, diciamo basta alle differenze salariali".
Maddalena Spagnolo (Lega) ha sottolineato che "dobbiamo
continuare con questo tipo di iniziative in quanto ci deve essere
una crescita di attenzione e sensibilità rispetto al tema. La
donna deve essere pari all'uomo".
Apprezzamento per il provvedimento è stato espresso anche da
Andrea Cabibbo (Forza Italia), secondo cui "la legge va nella
direzione giusta". Il forzista ha respinto le accuse di
maschilismo mosse da alcuni esponenti politici delle Opposizioni
etichettandole come ingiuste e prive di fondamento: "Tutte le
forze politiche hanno lavorato in sintonia, in concorso con la
Crpo di cui ringraziamo la presidente Dusy Marcolin e le
componenti per i contributi forniti nella stesura della proposta
di legge. La vera sfida da affrontare non è soltanto delle
desinenze o articoli del linguaggio usato, ma sta nel superare la
dicotomia tra maternità e lavoro, famiglia o carriera
professionale. Il tema della violenza di genere deve vedere gli
uomini schierarsi per primi al fianco delle donne". Cabibbo ha
infine espresso apprezzamento per la recente approvazione del ddl
su maternità surrogata in sede nazionale.
Per Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) le
divergenze politiche non hanno inficiato il lavoro di stesura
della norma: "Abbiamo opinioni diverse ma nonostante ciò siamo
qui con un lavoro portato avanti insieme. Siamo riusciti a creare
un nuovo regolamento per consentire alla Commissione regionale
pari opportunità nuove funzioni per dare risposte ai cittadini".
Claudio Giacomelli (FdI) ha definito quello odierno, un dibattito
strano in cui "tutti sono d'accordo sul testo della legge, pur su
posizioni diverse. Noi però non condividiamo alcune impostazioni
avvenute nel dibattito, come il dialogo neutro di genere proposto
da alcuni consiglieri delle Opposizioni. Mi rendo conto che siamo
in un tema scivoloso, ma vediamo troppo spesso che se qualcuno
non concorda con un tema ben specifico quella persona può essere
emarginata". Il capogruppo di Fratelli d'Italia ha ricordato che
la sua parte politica ha espresso a tutti i livelli
rappresentanti donne, fino alla carica di presidente del
Consiglio dei ministri. Ha infine annunciato il voto positivo su
tutto l'articolato della pdl.
Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), è tornato
sull'aspetto del provvedimento riguardante il linguaggio neutro
di genere, ricordando il parere richiesto all'Accademia della
Crusca da parte della Corte di Cassazione. Moretuzzo ha inoltre
lamentato l'assenza di assessori di riferimento durante la fase
di discussione.
Il capogruppo della Lega, Antonio Calligaris, ha voluto ricordare
che "il nostro intento era quello di aggiornare e modificare le
funzioni della Crpo, anche se siamo stati accusati di lavorare a
qualcosa che non ci apparteneva essendo uomini. Siamo riusciti a
lavorare in collaborazione con la Commissione e tutte le forze
politiche". Significative sono le modifiche ricordate da
Calligaris come l'apertura della Commissione al mondo accademico
e culturale.
In chiusura di discussione ha preso la parola il vicegovernatore
e assessore regionale alla Cultura, Mario Anzil, che ha esaltato
la definizione condivisa nella stesura della pdl: "Ci sono punti
di vista diversi chiaramente, lo abbiamo sentito anche durante la
discussione, ma sono state messe da parte opinioni contrastanti
per il bene delle pari opportunità". Rispondendo a Moretuzzo,
Anzil ha voluto sottolineare che "anche la mia direzione ha come
riferimento le pari opportunità in quanto tante sono le
protagoniste della cultura nella storia. C'erano quindi
rappresentanti della Giunta di riferimento durante la discussione
della pdl".
ACON/MV-fc