PARI OPPORTUNITÀ. CAPOZZI (M5S): NUOVA LEGGE ATTO TRASVERSALE DOVEROSO
(ACON) Trieste, 21 nov - "La Commissione regionale Pari
opportunità, organismo di consultazione istituito con legge
regionale 23 del 1990, necessitava dopo quasi 35 anni di una
doverosa rivisitazione e la proposta di legge approvata in
Commissione costituisce concretamente il punto di arrivo di tale
rivisitazione. Si è trattato di un lavoro trasversale, perché ha
coinvolto ogni forza politica presente in questo consesso: questo
perché le politiche di promozione delle pari opportunità non
hanno alcun colore politico".
Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi
(Movimento 5 Stelle), esprimendosi in merito al tema della Crpo
Fvg, oggetto quest'oggi delle attività in seno al Consiglio
regionale per quanto concerne la sua nuova norma istitutiva.
"La Commissione svolge un importante ruolo per l'elaborazione di
proposte di interventi e politiche - aggiunge l'esponente
pentastellata - atte a rimuovere gli ostacoli di ordine
economico, sociale, culturale e istituzionale, intervenendo sui
modelli culturali e sociali di genere. I tempi sono ormai
cambiati, ma tante cose risentono ancora di retaggi di cui non ci
siamo liberate. Come nel caso in cui si vuole negare
esplicitamente l'esistenza stessa del patriarcato: sono infatti
proprio di questi giorni le dichiarazioni inopportune del
ministro Valditara, secondo il quale il patriarcato è solo
ideologia".
"I numeri, tuttavia, parlano chiaro. Riprendendo un rapporto
della Camera di commercio di Pordenone-Udine, per esempio, il
tasso di occupazione maschile nella nostra regione - precisa
Capozzi - è pari al 74,4%. Quello femminile si ferma invece al
60,2%, evidenziando un divario di genere del 14,2%. Ovviamente, a
sfavore delle donne".
"Le donne occupate, tuttavia, possono vantare mediamente -
sottolinea la rappresentante del M5S - un titolo di studio più
elevato rispetto agli uomini. Infatti, quasi una su due è
diplomata (47,6%) e quasi una su tre è laureata (30,9%). Gli
uomini, invece, fanno registrare una media decisamente inferiore.
Nonostante i maggiori livelli di istruzione delle donne, inoltre,
le differenze contrattuali rispetto agli uomini sono comunque
rilevanti: una su tre (33,9%) lavora a part-time, a fronte
dell'8,2% degli uomini, mentre nelle posizioni dirigenziali le
donne sono solo il 14,9% del totale e poco più di una donna su
quattro è un 'quadro' (27,5%). Le retribuzioni degli uomini,
calcolate sull'imponibile previdenziale medio annuo, superano
quelle femminili del 35,3%".
"Inoltre, la presenza delle donne è ancora troppo esigua -
dettaglia la consigliera di Opposizione - persino tra le
istituzioni: nell'ambito dell'attuale legislatura regionale,
infatti, siamo solo in nove a rivestire le cariche di
consigliere, dopo le sette di quella precedente. Se guardiamo,
poi, la piaga della violenza sulle donne proprio nel mese in cui
se ne promuove il contrasto le cose non vanno certamente meglio
perché, alla fine dell'anno 2022, i casi di violenza contro le
donne riguardavano oltre 1.200 soggetti femminili. Sono state
altresì più di duemila le vittime femminili che, nell'arco di un
solo anno, hanno chiesto aiuto ai centri antiviolenza del Friuli
Venezia Giulia: un'inquietante media di oltre cinque segnalazioni
al giorno".
"Numeri preoccupanti che devono far riflettere ulteriormente e
che impongono di lavorare per promuoverne il contrasto. Tutte
queste cifre - conclude Capozzi - ci dicono una cosa sola: ossia,
che il lavoro da fare è ancora immane! Proprio in questo senso,
però, il ruolo della Crpo Fvg appare prezioso e più che mai
indispensabile".
ACON/COM/fa