TAGLIAMENTO. PELLEGRINO (AVS): MOZIONE CDX SVILISCE RUOLO COMMISSIONE
(ACON) Trieste, 21 nov - "Richiedere che la Regione si impegni a
promuovere un'audizione presso l'Autorità di bacino distrettuale
Alpi Orientali con esperti e professionisti indicati dai Comuni,
al fine di favorire la migliore comprensione degli interventi
previsti sul Tagliamento, così come inseriti nel Piano di
gestione del rischio alluvioni, equivale a dire che si intende
completamente tacitare il Consiglio - in particolare i
consiglieri di Opposizione - e imbonire i sindaci del medio e
alto Friuli che mal digeriscono i progetti, come quello per la
realizzazione di un ponte laminante all'altezza di Dignano e
Spilimbergo".
Così si esprime in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino (Avs), al termine dei lavori odierni del Consiglio,
che hanno visto l'approvazione della mozione della Maggioranza
per effettuare un'audizione nella sede dell'Autorità di bacino.
"Non ho, quindi, appoggiato la mozione - spiega Pellegrino - che
in sostanza interrompe il lavoro della IV Commissione, nello
specifico l'importante audizione di pochi giorni fa, che
sottolineo non si è ancora di fatto conclusa, e ne svilisce il
ruolo, trasferendo la complessa questione a casa dell'Autorità di
bacino distrettuale, andando a inasprire ancora di più le
tensioni che già esistono tra la Giunta, i cittadini e i loro
rappresentanti istituzionali comunali e regionali".
"Invece di scappar via da quest'Aula - aggiunge l'esponente di
Opposizione - sarebbe piuttosto necessario che si completi la
discussione in Commissione, dove comunque è ben chiara
l'importanza della sicurezza a tutela della vita umana, anche
perché da consiglieri e insieme da cittadini del territorio,
condividiamo direttamente le paure per la forza distruttiva delle
alluvioni".
"Sarebbe responsabile e urgente - prosegue la consigliera -
innanzitutto, fare una costante manutenzione dell'alveo del fiume
dalla sorgente alla foce (creeremmo così anche molti posti di
lavoro), bloccare le nuove costruzioni in aree a rischio, non
procedere con la realizzazione di inutili percorsi stradali,
mettere immediatamente in sicurezza il ponte esistente e
mantenere il traffico pesante in autostrada".
"Così si comincia ad attuare il vigente Piano generale del
rischio alluvioni, proteggendo le vite umane, il patrimonio
edilizio e infrastrutturale, consentendo lo sviluppo edilizio
solo dove non vi siano rischi. Io di questo - conclude Pellegrino
- non vedo concrete progettualità e le grandi opere, anche se
impattanti sull'ambiente, sono sempre quelle privilegiate".
ACON/COM/sm