BILANCIO. I COMM, DIBATTITO/1. OPPOSIZIONI: VALUTARE EFFICACIA MISURE
(ACON) Trieste, 28 nov - Manovra ricca, che richiede la
responsabilità di scelte efficaci. Su sanità ed enti locali sono
stati fatti passi avanti, ma rimangono ancora molte questioni
irrisolte dalla manifattura al sostengo alla povertà e alla
riforma sanitaria regionale.
I consiglieri di Opposizione hanno evidenziato luci e ombre dei
documenti di Bilancio durante la discussione generale in I
Commissione integrata, presieduta da Alessandro Basso (Fdi),
dicendosi compiaciuti del fatto che siano state accolte proposte
da loro avanzate in passato, ma al tempo bocciate dalla
Maggioranza.
"Abbiamo un tesoro a disposizione, 6,2 miliardi, ma la bontà di
una manovra si misura guardando all'efficacia delle misure - ha
sottolineato Andrea Carli (Pd) -. Le maggiori risorse
disponibili, da qualche anno a questa parte, non stanno
producendo l'attesa espansione economica. Attrattività, natalità,
spopolamento sono problemi che riguardano tutta Italia. Noi, a
differenza di altre Regioni, abbiamo le risorse per intervenire e
formuleremo delle proposte a riguardo, a cominciare dal tema
dell'abitare", ha concluso il dem.
"Viene sempre premiato - ha sottolineato Furio Honsell (Open) -
chi ha già. Sgravi e contributi regionali presuppongono il
possesso di un bene e di fatto incrementano le disparità tra i
cittadini della regione. Non è una buona politica" ha concluso
l'esponente di Open, non convinto dalle strategie declinate in
Manovra, definite anche "operazioni di ordinaria
amministrazione".
"Un Bilancio ricco ma non entusiasmante" per Rosaria Capozzi
(M5S), cha ha valutato comunque positivamente le norme per il
rilancio di manifattura, enti locali e sanità, ma ha bocciato il
rifinanziamento del premio giornalistico Almerigo Grilz e
preannunciato una serie di emendamenti su capitoli di spesa
azzerati e per la gratuità delle mense scolastiche.
"Bene l'aumento dei fondi per la sanità, ma non riusciamo ancora
a capire qual è il progetto generale di riorganizzazione del
sistema, di cui l'assessore parla da tempo - ha detto Francesco
Martines (Pd) -. Tante risorse messe sul piatto, anche con gli
ultimi Assestamenti, ma molte ancora ferme nelle casse
soprattutto dei piccoli enti locali che, a causa della carenza
del personale, hanno una ridotta capacità di spesa", ha rimarcato
il dem.
"I 50 milioni stanziati a luglio sulla rigenerazione urbana sono
ancora fermi lì" gli ha fatto eco Massimo Moretuzzo (Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg), che ha sottolineato anche i diversi
livelli di approfondimento del Defr: "notevoli su alcuni aspetti
come la reintroduzione delle Province o la riqualificazione di
Porto Vecchio; carenti su altri interventi con poste da decine di
milioni di euro, come appunto la rigenerazione urbana. Rimangono
questioni non affrontate, vedi le scelte in tema di manifattura e
mancano misure di inclusione a disposizione degli ambiti
socioassistenziali. Noi faremo la nostra parte, speriamo che
l'interlocuzione con la Maggioranza migliori", ha concluso
l'autonomista.
Sul tema del sostegno ai redditi bassi ha annunciato emendamenti
anche Manuela Celotti (Pd). "Bisognerebbe aumentare i contributi
per le famiglie che hanno difficoltà economiche maggiori", ha
detto Celotti, che ha poi chiesto lumi sulla riforma della sanità
in quanto "le linee guida dovevano arrivare in Aula prima della
Finanziaria", sugli interventi di welfare familiare, sulle
politiche del personale per i Comuni "ancora ferme" e sui fondi
("azzerati") per lo sviluppo turistico delle aree interne. Da
Celotti è giunto anche un invito a velocizzare i tempi delle
riforme "da qui a pochi mesi e non a qualche anno".
L'economia al centro dell'intervento di Massimiliano Pozzo (Pd):
"Ci sono nuvole all'orizzonte e mancano proposte per il rilancio,
mi attendevo di più dallo Studio Ambrosetti presentato nei giorni
scorsi. Attenti ad aggrapparci al turismo come ancora di
salvezza, perché se è vero che i visitatori sono in aumento, i
dati ci dicono anche che da noi spendono poco", ha sottolineato
il consigliere, che in tema di lavoro guarda a "un patto tra
pubblico e privato sulla questione salariale, anche come leva di
attrazione del personale".
"Al giorno d'oggi si può essere poveri anche lavorando, mentre
una volta si era poveri solo se non si lavorava - ha commentato
il collega di partito Roberto Cosolini -. Non mi riconosco in un
catastrofismo sulla situazione socio-economica della Regione,
sono contento ci siano tanti soldi e apprezziamo il risultato
dell'accordo di Fedriga sui patti finanziari con lo stato, ma le
bandierine del trionfalismo non aiutano. Per quanto riguarda il
turismo - ha concluso il dem - dobbiamo lavorare per mantenere la
compatibilità tra lo sviluppo del settore e la qualità della vita
dei residenti, evitando che le distorsioni del mercato
immobiliare svuotino i grandi centri dalle energie vive dei
giovani".
1 - segue
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