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SALUTE. III COMM: PIANO RETE ONCOLOGICA REGIONALE, VOTO A GENNAIO

19.12.2024
19:41
(ACON) Trieste, 19 dic - Un piano atteso da quasi 25 anni. C'è chi lo ha definito una svolta epocale e proprio per questo necessita di un esame attento per esprimere un parere. La III Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Carlo Bolzonello (Fp), ha così deciso di rinviare a gennaio la votazione sulla Piano della Rete oncologia regionale, già approvato dalla Giunta a inizio dicembre.

La seduta si è aperta con l'intervento dell'assessore Fvg alla Salute, Riccardo Riccardi, che ha ricordato la fragilità del sistema oncologico e la necessità di prendere una decisione improcrastinabile, sottolineando che uno strumento come questo non può essere terreno di pura battaglia politica.

È toccato poi al direttore della Rete oncologica regionale, Gianpiero Fasola, illustrare il piano. 'La rete nasce con l'obiettivo di perseguire la qualità dei percorsi di cura, l'equità nelle opportunità di accesso per tutti i cittadini e la sostenibilità del sistema, in un contesto caratterizzato da una velocissima innovazione. Anni di ritardo non si recuperano in pochi mesi - ha aggiunto Fasola - ma vanno individuate delle priorità che sono: strutturare il coordinamento della Rete, ricostruire il sistema informativo oncologico regionale, l'allineamento aziendale e regionale sulle attività multidisciplinari e sui percorsi di cura, la riorganizzazione della chirurgia oncologica e la definizione di uno scenario previsionale a 3-5 anni'. L'indicazione contenuta nel Piano è quella di concentrare le prestazioni occasionali o uniche, ovvero interventi chirurgici e indagini diagnostiche speciali, in alcuni centri con competenze e risorse specifiche, mantenendo, invece, quanto più vicine alla residenza del paziente tutte le altre prestazioni per il malato oncologico: dalle terapie, alle visite di controllo, alle cure palliative.

'La scelta delle strutture in cui concentrare l'attività chirurgica oncologica verrà presa sulla base di criteri trasparenti, che tengano in considerazione non solo la soglia minima per ogni tipologia di intervento ma anche il volume di attività per macroaree e le funzioni specialistiche presenti in ogni struttura', ha spiegato Fasola.

In sostanze gli interventi per le neoplasie più rare verranno effettuati negli ospedali più grandi, denominati Hub, e per alcuni tumori il piano individua una solo struttura di riferimento in regione. Le patologie a più alta incidenza saranno trattate invece anche in alcuni ospedali più piccoli selezionati, denominati Spoke. La volontà di approcciarsi al documento con responsabilità ha accomunato gli interventi in aula di tutti i consiglieri.

'La pagina che solleva più rumore è quella sulla riorganizzazione dell'attività chirurgica. È un'ipotesi o parte integrante del piano?' ha esordito Claudio Giacomelli (FdI), che ha posto anche l'attenzione sulla fluttuazione dei numeri degli interventi chirurgici, soprattutto nei casi in cui le soglie sono basse, e la discrepanza tra i dati forniti dalle Aziende sanitarie a quelli di Agenas. 'Un problema di codifica dei dati in fase di superamento' ha spiegato Fasola, che ha ribadito come 'l'organizzazione dell'attività chirurgica dovrà essere verificata dai gruppi di lavoro in fase di attuazione del piano, che sarà graduale e progressiva'.

'Ci teniamo stretti i professionisti del settore, il coordinamento della rete sono loro' ha poi aggiunto Fasola, rispondendo a un intervento della consigliera Simona Liguori del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, che ha riportato in aula la richiesta di maggiore coinvolgimento nell'elaborazione del piano espressa dai direttori dei dipartimenti chirurgici. 'Bene che adesso noi si voti, c'è tempo per recuperare la loro fiducia', ha concluso Liguori.

Il ruolo del Cro di Aviano è stato al centro degli interventi di Markus Maurmair (FdI) e anche di Nicola Conficoni (Pd). Fasola ha spiegato che il Cro ha un mandato nazionale (di ricerca), regionale (di riferimento per le neoplasie rare) e aziendale (tutta l'oncologia di Asfo è stata data in gestione al Cro). 'Dobbiamo migliorare l'integrazione tra queste ultime due realtà che negli anni non c'è stata - ha detto Fasola - ma è la ricerca preclinica che può dare un futuro importante all'istituto'.

'Se l'obiettivo è migliorare la qualità del servizio, l'assunzione di responsabilità è un fatto dovuto' ha commentato Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia - Civica Fvg), sottolineando però che l'Isontino è l'unica area senza ospedali hub e presidi specializzati. 'La Rete oncologica regionale è fondamentale soprattutto per le persone più vulnerabili che necessitano di un accompagnamento più strutturato - ha poi aggiunto -. Chi può, sceglie i centri di eccellenza fuori regione'.

Ha posto l'attenzione sull'impatto dell'accentramento della chirurgia oncologica e sulla tenuta degli ospedali di base la dem Maunela Celotti, che ha definito 'fondamentale' il coinvolgimento dei sindaci e degli amministratori locali nelle scelte. L'esponente del Pd ha chiesto poi chiarimenti anche su come si intende recuperare i ritardi nei trattamenti del tumore alla prostata, sui posti per le cure palliative, sul sostegno psicologico e sul rapporto con il privato. 'Spero che questo piano getti le basi per il rientro della chirurgia oncologica nel settore pubblico'.

'Mi auguro che eventuali cambiamenti a questo piano, fatto con criteri chiari e oggettivi, non arrivino a seguito di spinte politiche per richieste disattese' ha dichiarato in Aula Rosaria Capozzi (M5S), mentre Laura Fasiolo ha sollevato il tema dello sviluppo della telemedicina. 'Il lavoro del gruppo informatico va anche in questa direzione' ha risposto Fasola, che ha citato quanto sta facendo la Campania come esempio da copiare quanto a sviluppo della rete oncologica.

Per Serena Pellegrino (Avs) il ruolo della politica è fondamentale perché 'deve scegliere sulla base dei dati forniti dai tecnici, anche se noi non abbiamo margini di modifica a questa delibera'. Pellegrino ha chiesto chiarimenti su screening e cure palliative. 'Non siamo riusciti a scrivere tutto come voluto, ma nei percorsi ospedale-territorio le cure palliative sono incluse', ha assicurato Fasola.

'Voterò in base alla convinzione che questa proposta metta tutti i cittadini del Fvg nella posizione di poter accedere alla migliore prestazione possibile - ha detto Roberto Cosolini (Pd) -. Non difenderò mai l'ospedale a me vicino se sono convinto che per un triestino sia meglio andare a Udine o Pordenone per avere la miglior prestazione possibile'. Cosolini ha poi sottolineato la necessità di un avvio graduale del piano per poter garantire i necessari aggiustamenti, interrogandosi su quale sarà il futuro degli ospedali spoke e quale l'impatto delle concentrazioni dell'attività chirurgica.

Sempre dal gruppo dem, secondo Francesco Martines 'su questo piano ci giochiamo la credibilità regionale. Arriviamo in ritardo ma possiamo copiare le migliori pratiche introdotte da altre regioni. Chiedo che l'attuazione del piano venga periodicamente verificata in Commissione. Palmanova è l'unico ospedale di rete che non ha l'urgenza' ha sottolineato Martines, 'ma questo non inciderà sull'attività di interventi chirurgici alla mammella' ha assicurato Fasola.

'Esco dalla Commissione soddisfatto - ha evidenziato Moreno Lirutti (Fp) -. Abbiamo sotto gli occhi un documento strutturato, lucido e completo. Io ho lavorato in ospedali piccoli e invito tutti a fare le scelte per la salute dei cittadini'.

Chiede comunque attenzione anche al territorio Massimiliano Pozzo (Pd) e il coinvolgimento nelle scelte dei professionsti, degli amministratori e delle comunità. 'Bene gli interventi più complessi negli hub e quelli più frequenti nelle altre strutture, ma la presa in carico del paziente, il pre e post operazione sono altrettanto fondamentali', ha concluso il dem.

Pur non facendo parte della III Commissione, ha partecipato ai lavori anche Massimo Moretuzzo (Patto-Civ). 'Sentire che dobbiamo rincorrere altre regioni deve spronarci. La sanità è un tema importante, ha a che fare con un pezzo del futuro del Fvg e abbiamo le risorse per accelerare i processi. Serve coraggio e si deve procedere. Un pubblico ben organizzato è il miglior antidoto agli interessi del privato. Un punto qualificate di questo piano', ha concluso l'autonomista.

È toccato alla consigliera Lucia Buna (Lega) chiudere gli interventi, ribadendo come in tema di sanità non debbano esserci campanilismi e difese territoriali. ACON/AA-fc



  • Il presidente della III Commissione, Carlo Bolzonello (secondo da dx), con , tra gli altri, il direttore della rete oncologica regionale, Gianpiero Fasola (al centro)
    Il presidente della III Commissione, Carlo Bolzonello (secondo da dx), con , tra gli altri, il direttore della rete oncologica regionale, Gianpiero Fasola (al centro)