SALUTE. LIGUORI (PAT-CIV): CARENZA FARMACIE NELLE VALLI DEL NATISONE
(ACON) Trieste, 22 gen - "La presenza di servizi farmaceutici
nelle Valli del Natisone continua a ridursi. Con la chiusura
della farmacia di Pulfero il 31 dicembre scorso, l'area che
comprende sette comuni può contare ormai su sole due farmacie,
una situazione che richiede un'attenta valutazione delle
politiche sanitarie territoriali". Lo evidenzia in una nota
Simona Liguori, consigliera regionale di patto per
l'Autonomia-Civica Fvg.
"È preoccupante che in un territorio già caratterizzato da
criticità logistiche - dichiara la Liguori - si continui a
registrare una progressiva diminuzione dei servizi essenziali. La
Regione ha il dovere di intervenire con misure concrete per
garantire il diritto alla salute dei cittadini, soprattutto nelle
aree periferiche dove la popolazione è prevalentemente anziana".
"Il fenomeno della riduzione dei presidi farmaceutici nella zona
ha radici profonde: nel 2002 - fa sapere ancora la consigliera -
aveva chiuso la farmacia di Savogna, seguita negli anni da quella
di Stregna. I tentativi di sopperire attraverso dispensari
farmaceutici hanno mostrato limiti significativi: dopo vari
passaggi di gestione, anche il dispensario di Grimacco ha cessato
l'attività la scorsa estate".
"Non possiamo permetterci di lasciare la popolazione delle Valli
del Natisone in questa situazione. Ho presentato
un'interrogazione alla Giunta regionale perché è necessario un
piano strategico che coinvolga tutti gli attori del territorio:
sindaci, associazioni di categoria e comunità locali. Servono
soluzioni innovative e sostenibili per garantire un servizio
farmaceutico adeguato. La questione - evidenzia ancora
l'esponente dei civici - solleva interrogativi importanti sulle
strategie che la Regione intende adottare per garantire i servizi
sanitari nelle aree montane. L'interrogazione presentata chiede
infatti alla Giunta di chiarire quali misure concrete verranno
messe in campo, sia nell'immediato che nel lungo termine, per
assicurare una distribuzione più omogenea delle farmacie sul
territorio".
"È fondamentale ripensare il modello di assistenza farmaceutica
nelle aree montane. Non si tratta solo di mantenere aperte le
farmacie esistenti, ma di sviluppare un sistema che sia
sostenibile nel tempo e che risponda alle reali esigenze della
popolazione. La Regione - chiosa la Liguori - deve farsi carico
di questa responsabilità e incentivare il mantenimento dei
servizi essenziali nelle aree meno densamente popolate".
ACON/COM/rcm