PIANO ONCOLOGICO. MAURMAIR (FDI): CONTIENE FINALITÀ DA APPOGGIARE
(ACON) Trieste, 29 gen - "Sul Piano oncologico regionale, si è
tenuto un confronto vivo e acceso nella Maggioranza che sostiene
il presidente Fedriga. Dibattito su quali saranno i punti di
caduta finali, perché siamo tutti concordi che per prima cosa
viene la salute dei cittadini della nostra regione". Lo evidenzia
in una nota il consigliere regionale Markus Maurmair (FdI) dopo
essere intervenuto in III Commissione consiliare, impegnata
nell'esprimere un parere sul Piano della rete oncologica
regionale 2025-27.
"Pertanto - aggiunge Maurmair - deve essere favorita
un'organizzazione del Sistema sanitario regionale, e in
particolare quello riferito alle patologie oncologiche, che miri
al miglioramento della qualità delle prestazioni che è
inevitabile frutto di un loro raggruppamento in strutture che si
specializzino e presenti sul territorio regionale".
"La scelta di rinviare la valutazione con l'espressione di un
parere da parte della III Commissione e anticipato da analoga
opzione al Consiglio delle autonomie locali (Cal) ha permesso a
primari e ai direttori di dipartimento delle Aziende sanitarie e
degli ospedali di formulare spunti costruttivi, espressioni di
perplessità ma anche semplicemente degli apprezzamenti", afferma
il consigliere.
"Oggi il Piano oncologico regionale è molto più compreso rispetto
a quanto esposto in occasione della prima audizione: lo possiamo
definire in evoluzione, ma con chiare finalità che sono
condivisibili e misurabili nel tempo. A riprova le stesse parole
dell'assessore Riccardi, pronunciate e riportate sui mezzi di
informazione - fa presente nella sua nota Maurmair - in seguito
all'incontro avuto proprio ieri con il comitato Indirizzo e
Verifica del Cro di Aviano: 'Nel periodo successivo
all'approvazione del Piano oncologico ci sarà modo, anche
all'interno del Comitato di coordinamento oncologico del quale
faranno parte anche i professionisti, di valutare, e se
necessario di implementare, il Piano attraverso un confronto che
proseguirà nel tempo'".
"La sintesi delle modifiche al Piano oncologico sta nello
stralcio della tabella allegato 14, la rappresentazione grafica
con le indicazioni delle funzioni assegnate per struttura. È
ovvio che, di conseguenza, anche alcune parti dell'attuale testo
se non modificate dovranno comunque avere una validazione tecnica
frutto del lavoro del Comitato di coordinamento oncologico la cui
introduzione trova il pieno appoggio di Fratelli d'Italia per le
sue finalità", assicura il meloniano.
"Infatti, la conferma che di questo comitato faranno parte anche
tecnici, professionisti e chirurghi espressione del territorio,
dà garanzia che saranno ben ponderate le espressioni
dell'Isontino, che hanno avuto una plastica rappresentazione
della loro importanza e sensibilità con il dissenso in Cal, delle
amministrazioni di Gorizia e di Mossa, ma anche dell'area
riferita a Latisana, il cui sindaco ha sospeso il giudizio con un
voto di astensione, come pure saranno valutate ed eventualmente
rivalutate le indicazioni provenienti dal Friuli Occidentale. La
provincia di Pordenone - aggiunge ancora l'esponente del
Centrodestra - rappresenta l'ultima frontiera alla migrazione
sanitaria ed è necessario porre attenzione che le eventuali
riorganizzazioni delle chirurgie oncologiche non depauperino il
potenziale in essere".
"In realtà, per la Regione Friuli Venezia Giulia la prima
barriera alla migrazione sanitaria è rappresentata dall'Irccs Cro
di Aviano, che è anche la principale fonte di attrazione per le
cure oncologiche da tutta Italia. E proprio su questo presidio
sanitario ci attendiamo quei segnali chiari, oggettivi e
determinati nelle tempistiche. Termini certi - rimarca Maurmair -
che si sostituiscano a quell'attesa che è pari agli anni
trascorsi per avere il nuovo Piano oncologico regionale: da
quarant'anni, ovvero della sua stessa costituzione, mentre al Cro
serve l'integrazione profonda e permanente con il sistema
universitario. Un potenziamento strategico e duraturo che dia
senso al fatto che è un centro fondamentale per la cura dei
tumori mediante lo sviluppo di specialità cliniche, didattiche e
di ricerca di alto livello".
"L'università nell'Irccs deve avere struttura complessa da
dirigere e in cui favorire la ricerca e la formazione che
significa attivare delle scuole di specialità. Le prime due
direttrici di clinica universitaria dovranno essere l'oncologia
medica e la radioterapia oncologica, dando così senso a ciò che
già c'è ed è ben garantito ad Aviano. Solo così facendo, si
legittimerà il senso dell'interim della direzione generale, per
due anni, che servirà anche a elevare il rango dell'ospedale
Santa Maria degli Angeli di Pordenone in una struttura nuova
vista la recente inaugurazione e uno dei perni fondamentali della
sanità regionale", prosegue.
"Per tutte queste considerazioni - conclude -, ribadendo che la
Maggioranza è coesa sull'obiettivo di una sanità pubblica, in
particolare per quanto riguarda l'oncologia, professionalizzata e
specializzata e diffusa su tutto il territorio regionale,
confermo il sostegno di Fratelli d'Italia all'approvazione del
Piano oncologico come integrato dopo l'espressione del parere del
Cal".
ACON/COM/rcm