LOGISTICA. IV COMM, AUDIZIONI: SERVE APPROFONDIMENTO SU POLO PORPETTO
(ACON) Trieste, 19 feb - Si parla di 150mila metri quadrati per
un'altezza di circa 20 metri, con estensione su di una superficie
di 300mila mq: sono queste indicativamente le dimensioni del polo
logistico che dovrebbe sorgere nel comune di Porpetto, in
prossimità dell'autostrada A4 e della variante della provinciale
80, e che preoccupa non poco i cittadini della Bassa friulana
riunitisi in un comitato per dire no al progetto che sarà
realizzato in un terreno agricolo appartenente alla società
Tenuta ai Laghi e finanziato da una multinazionale della grande
distribuzione.
Il timore che possa impattare in maniera negativa sul paesaggio e
sul tessuto sociale e infrastrutturale del territorio è stato
manifestato anche durante la seduta della IV Commissione
consiliare, presieduta da Alberto Budai (Lega), e convocata per
consentire al Consiglio regionale di avere una maggiore
conoscenza in merito al progetto che interesserà il territorio e
ascoltare le vertenze del Comitato in questione e dei vari
portatori di interesse.
Secondo il Comitato, guidato da Roberto Movio, "il polo
progettato porterebbe un consumo irreversibile di suolo agricolo,
dato che le sue dimensioni supererebbero di 4/5 volte l'ospedale
di Jalmicco, due volte e mezzo lo stadio di Udine e 10 volte il
volume delle abitazioni di Porpetto"; senza tenere conto poi - è
stato rimarcato in aula - "dell'enorme consumo idrico, circa 3
milioni di metri cubi, che peseranno sulle false acquifere della
zona e l'aumento del traffico dei mezzi pesanti che inciderà in
maniera negativa sulle emissioni di co2, ma anche sulla
sicurezza".
Il Comitato di cittadini ha quindi ribadito che "in Friuli
Venezia Giulia non c'è nessuno polo logistico di tale portata e
che sarebbe preferibile progettare un simile complesso in aree
più idonee, come l'interporto di Cervignano o a San Giorgio di
Nogaro", auspicando "un intervento da parte della Regione sulla
delicata questione".
Il progetto, però, ad oggi - come ha tenuto a ribadire il sindaco
di Porpetto, Andrea Dri "così come era stata proposto nel 2023
non esiste più, dal momento che anche l'Amministrazione comunale
ha ritenuto opportuno chiedere un ridimensionamento del polo ai
proponenti dell'opera", fermo restando che "la proposta
rappresenta un motivo di sviluppo per la Bassa friulana, portando
posti di lavoro in più e garantendo al Comune, al contempo, anche
entrate finanziarie più cospicue grazie alle tasse che la
multinazionale dovrà versare all'ente locale. Il Comune potrà
così migliorare i servizi per i cittadini" ha aggiunto il
sindaco, ribadendo inoltre che "l'area interessata dal progetto
non ha specifiche ambientali o naturalistiche".
A rassicurare i presenti sul ridimensionamento del polo logistico
anche l'architetto Luciano Snidar, incaricato del progetto, che
ha spiegato ai presenti che "Porpetto è stata considerata area
più idonea in quanto già interessata per due terzi dalla
viabilità e che non ci saranno ripercussioni anche a livello
acustico".
Nonostante le rassicurazioni, la contrarietà al progetto è stata
espressa anche da alcuni primi cittadini dei Comuni limitrofi. Il
sindaco di Gonars, Ivan Boemo, ha manifestato la propria
preoccupazione "sull'impatto che il polo logistico avrà sulla
viabilità del territorio di sua competenza", mentre il sindaco
di Carlino, Loris Bazzo, ha rimandato "il giudizio definitivo a
quando sarà presentato il progetto finale". Il sindaco del Comune
di Palazzolo della Stella, Franco D'Altilia, ha definito quella
del polo logistico "come un'opportunità da non perdere per
migliorare l'aspetto occupazionale".
Dal canto loro, i rappresentanti del mondo della logistica, in
primis la Federazione degli autotrasportatori, hanno sottolineato
"come l'infrastruttura logistica possa essere un volano per
l'economia regionale e le decisioni a riguardo non possono essere
delegate solo alle singole comunità, ma che anche la Regione
debba farsi parte attiva nel processo".
Da più parti, comunque, è stato sottolineata l'assenza di un
progetto definitivo su cui poter effettivamente dare un parere.
In sede di successivo dibattito, Furio Honsell (Open Sinistra
Fvg) ha evidenziato come si tratti "di un progetto al momento
piuttosto vago che manca di una valutazione di impatto
ambientale".
Francesco Martines (Pd) ha ribadito che "c'è un deficit di
informazioni e trasparenza nell'affrontare il tema e che il
progetto non può essere una sola decisione del Comune di
Porpetto". Simile l'opinione anche del collega di partito,
Massimiliano Pozzo, pronto ad affermare che "progetti di tale
portata vanno valutati in modo trasversale".
Rosaria Capozzi (M5s) ha sottolineato che "l'opera è impattante
e che è necessario che vengano trasmesse le planimetrie del
progetto per poter esprimere una valutazione più completa".
Anche secondo Serena Pellegrino (Avs) "un sindaco non può emanare
una delibera senza uno stralcio planivolumetrico".
Il no al polo logistico è arrivato anche da Igor Treleani
(Fratelli d'Italia), secondo il quale "non rispetta gli attuali
strumenti di pianificazione regionale, relativi al consumo di
suolo".
Per Marco Putto (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) "l'audizione
ha messo in evidenza i diversi punti di vista in causa" e ha
ribadito "la necessità di una pianificazione regionale a monte".
Da parte sua l'assessore alle infrastrutture, Cristina Amirante
ha fatto sapere che "la Regione è attualmente impegnata nella
redazione di un disegno di legge che riconosca alla stessa una
competenza diretta nella disciplina di insediamenti logistici
dall'estensione superiore a 3 ettari" e che il "ddl mira a dare
uno strumento di coordinamento regionale, in attesa che venga
approvato il Piano di governo del territorio".
In chiusura delle audizioni è stato comunque ribadito che
"servirà attendere ulteriori passaggi tra committente e Comune di
Porpetto per arrivare al progetto definitivo" e che, quindi, il
tema tornerà in Commissione quando tutta la documentazione sarà
pronta.
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