FOTOVOLTAICO. DI BERT (FP): DDL 38 TUTELA FVG E AVVIA TRANSIZIONE
(ACON) Trieste, 25 feb - "Si tratta di una disciplina
estremamente tecnica e di grande complessità, il cui fine di
garante dei valori territoriali è di palese evidenza". Così Mauro
Di Bert (Fedriga presidente), terzo relatore per la maggioranza
del disegno di legge 38 sull'installazione di impianti a fonti
rinnovabili (Fer).
"Con tale norma - ha esplicitato Di Bert - la Regione vuole
operare percorsi di tutela delle bellezze del nostro territorio
e, al contempo, preservare le comunità locali da un uso non
pianificato del suolo che possa compromettere le funzioni
fondamentali che lo stesso ha sempre svolto. Al contempo, c'è
l'esigenza di avviare un ragionato percorso di transizione
energetica".
Il consigliere ha, quindi, ripercorso le tappe normative: "Il ddl
38 ha radici in un provvedimento ministeriale del 2010 con cui lo
Stato aveva emanato le Linee guida per l'autorizzazione degli
impianti alimentati da fonti rinnovabili. Da lì, l'iter è stato
lungo e tormentato. Il tema è stato già più volte discusso in
quest'Aula: con la legge regionale 16/2021, impugnata in parte
dal Governo con l'effetto di lasciare il territorio senza un
quadro normativo chiaro e preciso per la gestione degli impianti
da fonti rinnovabili di maggior Impatto; poi il decreto
legislativo 199/2021 con l'imposizione alle Regioni di
individuare le aree idonee e non idonee per l'installazione di
impianti Fer, ma previa approvazione di strumenti attuativi di
livello statale emanati solo a giugno dello scorso anno".
"Ricordo - ha aggiunto - che a novembre 2023 ho depositato una
mozione, sostenuta dal Gruppo Fedriga presidente e approvata dal
Consiglio regionale a febbraio 2024, che impegnava la Giunta a
valutare una disciplina transitoria per la realizzazione di
impianti fotovoltaici di potenza superiore a 1 MW, in attesa dei
provvedimenti statali". Non ultimo, l'Aula "ha approvato la Lr
3/2024 contenente un primo impianto normativo teso a disciplinare
la realizzazione di impianti fotovoltaici".
A giugno 2024, dunque, il Governo "ha definito i criteri per
l'individuazione delle aree idonee e non idonee e ha assegnato
alle singole Regioni target specifici di produzione energetica da
raggiungere entro il 2030: 1.960 MW per il Fvg. Ciò ha permesso,
mediante il ddl in discussione, di regolamentare in maniera
chiara le installazioni per la produzione delle Fer. La volontà -
ha rimarcato il relatore - è quella di promuovere l'installazione
degli impianti a fonti rinnovabili, ma mirando al loro
insediamento in aree già urbanizzate e in contesti edificati
quali tettoie, parcheggi, aree di servizio, privilegiando zone
industriali, commerciali o artigianali nonché superfici già
artificiali e compromesse quali discariche, aree militari
dismesse e sistema infrastrutturale".
"Ed è qui la chiave di volta della norma: guidare l'installazione
di impianti Fer contrastando la loro proliferazione
indiscriminata, sostenendo l'attrattività e la competitività dei
nostri luoghi. Il testo mira a tutelare, attraverso
l'individuazione di aree non inidonee, le superfici di pregio o
particolare sensibilità sotto i profili culturale e
paesaggistico, proteggendo contesti quali aree naturali, parchi e
riserve, aree caratterizzate da pericolosità geologica e a
profonda vocazione agricola". Per Di Bert, come sempre
"l'articolato potrà subire i necessari adeguamenti in corso di
attuazione".
ACON/RCM-fc