FOTOVOLTAICO. PELLEGRINO (AVS): NON ASSICURA EQUILIBRIO TRA ESIGENZE
(ACON) Trieste, 26 feb - "Ci aspettavamo uno strumento che,
nello stabilire le regole per la localizzazione di impianti
fotovoltaici, per la produzione di biometano ed eolici,
individuasse con certezza il punto di equilibrio tra esigenze
economiche, ambientali e sociali, nel contesto, tarato sulla
nostra Regione, degli obiettivi di una crescita equilibrata,
della stabilità dei prezzi, dell'economia sociale di mercato, del
progresso sociale e della tutela ambientale, dei beni culturali e
paesaggistici".
Al termine dei lavori consiliari sul disgeno di legge 38, è
questo il commento, in una nota, della consigliera regionale di
Alleanza Verdi e Sinistra, Serena Pellegrino.
"Ci auguriamo che la nuova legge - prosegue Pellegrino - risulti
ineccepibile al vaglio del Governo, ma va detto che ripropone la
prevalenza del ruolo degli interessi economici nella
riconversione ecologica delle fonti energetiche e con troppe
cautele indirizza i progetti di nuovi impianti verso i suoli già
antropizzati, degradati e sulle coperture di edifici".
"Devo riconoscere che l'assessore regionale alla Difesa
dell'ambiente si è impegnato a valutare i contributi emendativi
presentati, ed è stato accolto qualche elemento che ho proposto
in favore dell'equilibrio cui accennavo prima. Mi riferisco -
aggiunge la consigliera - ad aver esteso le aree non idonee, e
relative fasce di rispetto, non solo ai siti Unesco riconosciuti,
ma anche a quelli che hanno presentato la candidatura ed aver
inserito un richiamo preciso alla norma sulle Comunità
energetiche rinnovabili, ammesse a realizzare impianti
fotovoltaici a terra in zone agricole, che esclude dalle comunità
stesse le grandi imprese della produzione e commercializzazione
dell'energia".
Ancora, "relativamente alla disposizione che elenca le aree
idonee agli impianti di energie rinnovabili è stata accolta la
mia richiesta di inserire un espresso richiamo, nella generica
categoria delle aree industriali, quelle che rientrano nel
censimento regionale dei siti produttivi dismessi inclusi nel
Masterplan Sviluppo Impresa Friuli Venezia Giulia".
"Si badi - segnala Pellegrino - che sono ben 222 i siti dismessi,
in 116 Comuni, e che il masterplan è stato realizzato per
orientare le azioni dell'amministrazione regionale in materia di
politica industriale e soprattutto, per quel che riguarda i nuovi
impianti fotovoltaici e di produzione di biometano, orientare gli
investitori per valutare le più adeguate sintesi localizzative.
Quindi auspico che si prenda atto dell'esistenza di adeguate
estensioni territoriali per sviluppare la produzione di
rinnovabili nelle quantità che ci vengono richieste dalla
strategia nazionale, alleggerendo la pressione degli investitori
sui territori sani, sui nostri beni paesaggistici, sul nostro
collettivo patrimonio di biodiversità e bellezza sparsa ovunque
in Regione".
ACON/COM/rcm