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AMBIENTE. PELLEGRINO (AVS): DANNI DA ATTIVITÀ MILITARI SUI MAGREDI

26.06.2025
15:30
(ACON) Trieste, 26 giu - "Considerato che le attività militari svolte nelle aree oggetto di tutela ambientale del Dandolo hanno prodotto danni al delicato ecosistema dei Magredi, è evidente che i disciplinari d'uso tra la Regione Fvg e il ministero della Difesa sono insufficienti per la corretta programmazione e gestione delle attività che fanno capo all'esercito italiano. I danni ci sono stati, e in proposito l'assessore regionale Zannier ci ha rassicurato, in risposta alla mia interrogazione di oggi in Aula, sul fatto che il servizio Biodiversità e il Corpo forestale regionale hanno già effettuato le necessarie verifiche sugli impatti negativi recentemente causati nei siti della Zona di protezione speciale (Zps) Magredi di Pordenone e della Zona di speciale conservazione (Zsc) Magredi del Cellina".

Lo dichiara in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra), illustrando la discussione attorno all'interrogazione con la quale sollecitava la facoltà della Regione a segnalare al ministero dell'Ambiente quanto accaduto al Dandolo.

Precisa Pellegrino: "Abbiamo saputo anche che in conseguenza è stata coinvolta l'autorità giudiziaria e che le azioni di ripristino delle aree coinvolte dal passaggio di mezzi gommati verranno effettuate nella stagione più opportuna. Danni reversibili, come li ha definiti l'assessore regionale, senza peraltro ricordare quanto tempo e denaro serviranno per ottenere buoni risultati e concretizzare quanto, non molto tempo fa, ha sostenuto la viceministra dell'Ambiente dell'attuale Governo, ovvero che la riparazione del danno ambientale e la restituzione di un ambiente risanato alla collettività rappresenta un imperativo morale per il mandato politico del Governo e l'attività istituzionale del ministero".

"Aver riscontrato che i danni sono reversibili - entra nel dettaglio la consigliera - tuttavia non risolve il problema di evitare che le attività militari svolte nel futuro nuovamente interferiscano con la tutela ambientale assicurata ai Magredi e con il diritto, di noi tutti, a saperli protetti e conservati quale patrimonio per le future generazioni. Inoltre, scongiurata per questa volta l'ipotesi di danni irreversibili, non va dimenticato che la capacità degli ecosistemi di reagire ai guasti inferti, pur se reversibili, e rispondere positivamente alle operazioni di ripristino diminuisce quando gli impatti negativi continuano a ripetersi".

Il nocciolo della questione, per l'esponente di Avs, è che "la coesistenza tra l'ambiente naturale dei Magredi, così importante che persino a livello nazionale la stampa proprio ieri si è occupata della devastazione causata al Dandolo, e le attività militari è oggetto di un disciplinare, del quale non è dato conoscere i contenuti, limite che, sottolineo, confligge con il diritto dei cittadini alle informazioni ambientali e con la trasparenza di tutto ciò che riguarda il patrimonio naturalistico e paesaggistico pubblico. Sappiamo che il disciplinare vigente scade nel 2026 e insisteremo per poter verificare quali contenuti siano inadeguati ad escludere gli impatti delle attività militari, e vadano pertanto meglio sviluppati e con maggior efficacia resi ineludibili".

"Nella selva di deroghe di cui beneficiano le attività militari sul territorio - conclude la consigliera di Centrosinistra - restano fermi, comunque, i limiti posti dalle norme paesaggistiche e i principi generali, come il 'chi inquina paga': per quest'ultimo profilo, mi pare indiscutibile il fatto che il danno da riparare non è imputabile alla collettività regionale mentre sulla questione paesaggistica va fatto un urgente approfondimento, visto che sulla stampa leggiamo della possibile costruzione in area Magredi di un secondo villaggio talebano per le esercitazioni militari di assalto". ACON/COM/rcm



  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)