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EDILIZIA. CAPOZZI (M5S): NO A DDL 54, MANCANZA DI DIALOGO E CHIAREZZA

01.07.2025
18:53
(ACON) Trieste, 1 lug - "Il testo, cosi come modificato, non ci piace per nulla. Il documento, infatti, evidenzia ancora una volta un dialogo unilaterale, visto e considerato che non c'è stata la chiarezza di dirci verso dove si voleva tendere. Il riferimento è chiaramente rivolto alle norme igienico-sanitarie, nei confronti delle quali sono state allargate ulteriormente le maglie, spostando così la nostra posizione da quella legata a un voto di astensione a un'espressione del tutto contraria".

Lo ribadisce la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), esprimendo in una nota stampa le considerazioni precedentemente manifestate in Aula nel corso delle dichiarazioni di voto, dopo aver, a sua volta, proposto un emendamento nel corso dell'esame del disegno di legge 54, relativo alle modifiche al Codice regionale dell'edilizia.

"Nello specifico, non possiamo condividere - spiega - l'istanza per rendere abitabili vani che, fino a questo disegno di legge, non lo erano per via della mancanza del requisito dell'altezza legato a questioni igienico-sanitarie. Proprio qui viene superato il concetto di sanatoria in sé, attraverso emendamenti che riscrivono le logiche dell'abitare, prevedendo la conformità alle norme igienico-sanitarie per i locali con un altezza minima inferiore a 2,50 metri, fino a un massimo di 2,10. Lo stesso avviene per gli alloggi fino a un limite di 28 metri quadrati per due persone".

"Il ddl portato davanti all'Assemblea legislativa - prosegue l'esponente pentastellata - non si limita solo a recepire il decreto del ministro Salvini, il cosiddetto 'salva casa', documento tecnico che si sostanzia in una sanatoria in virtù delle innumerevoli tolleranze da esso previste, ma attraverso gli emendamenti presentati dalla Maggioranza viene trasformato in una modifica delle logiche dell'abitare".

"Ben vengano - sottolinea la rappresentante del M5S - le norme che consentono ai cittadini di sanare piccole difformità edilizie derivanti da costruzioni non completamente conformi edificate nel passato, facilitando così l'accesso agli incentivi fiscali e accelerando i processi di compravendita immobiliare, nonché il riuso di edifici abbandonati. È anche vero che, benché le sanatorie concettualmente ci piacciano poco, non siamo ideologicamente contrari a questa soluzione. A patto però che si tratti di leggi molto precise e circoscritte esclusivamente alla gestione delle mancate conformità che afferiscono edifici esistenti e che hanno una loro originaria legittimità".

"L'obiettivo deve essere quello di semplificare gli iter burocratici per il cittadino, ma si deve essere equi - precisa Capozzi - anche nei confronti di coloro che rispettano le regole, evitando che le maglie vengano allargate eccessivamente. Ed è proprio quello che, invece, è stato fatto attraverso gli emendamenti proposti dalla Maggioranza e, pertanto, il nostro voto non poteva che essere contrario". ACON/COM/sm



  • Rosaria Capozzi (M5s)
    Rosaria Capozzi (M5s)