ENERGIA. PETIZIONE IN CR PER NO A IMPIANTI BESS A COLLOREDO DI PRATO
(ACON) Trieste, 8 lug - Sono 1200 cittadini residenti a
Colloredo di Prato, frazione del comune di Pasian di Prato in
provincia di Udine, ad esprimere nella petizione consegnata a
Trieste al presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin,
"profonda preoccupazione e assoluta incredulità" riguardo alla
prevista realizzazione di un ulteriore impianto di accumulo Bess
(sistema di accumulo di energia basato su batterie) a soli 200
metri delle abitazioni, paventando la presentazione di ulteriori
progetti simili nella medesima area.
La petizione riporta la cronologia dei fatti che stanno portando
all'attuale situazione di evidente disagio da parte dei residenti
dopo l'autorizzazione, risalente allo scorso 3 aprile, alla
realizzazione di un impianto Bess di circa 25mw di potenza.
Ravvisando rischi per la salute, data la vicinanza della nuova
installazione alle case, e rilevato l'impatto non soltanto
ambientale ma anche economico, sociale e di sicurezza per
l'incolumità pubblica, i sottoscrittori chiedono l'immediata
delocalizzazione della struttura accanto all'immediata
attivazione di vincoli stringenti volti a impedire la
realizzazione nell'area già compromessa, di ulteriori impianti
Bess o similari al fine di non compromettere ulteriormente la
qualità della vita dei residenti a 200 metri e la mobilità
sostenibile.
Si chiede inoltre la definizione urgente di normative regionali
che stabiliscano distanze minime obbligatorie, adeguatamente
distanti di almeno 1 km, per gli impianti Bess da zone
residenziali e sensibili, colmando l'attuale vuoto normativo e
prevenendo future concentrazioni di rischio sul territorio".
"La comunità si sente spaventata - ha affermato la prima
firmataria della petizione e portavoce del Comitato Spontaneo
Corones, Antonella Peressini - in quanto non è possibile che
logiche private, e non regolamentate, dettino legge permettendo
la costruzione di impianti come questo. La nostra è una Regione
autonoma ed è l'organo che autorizza i procedimenti: è necessario
prendere delle misure con urgenza perché la salute e il benessere
dei cittadini non devono essere sacrificati sull'altare degli
interessi economici. Servono norme più stringenti. Chiediamo
approfondimenti più accurati sui procedimenti".
"La IV Commissione - ha evidenziato il presidene Bordin - avrà
modo di approfondire la situazione illustrata dai cittadini con
audizioni di portatori d'interesse e considerazioni da parte dei
tecnici. In questi anni ho avuto modo di confrontarmi spesso su
problematiche analoghe riguardanti impianti sul territorio ma è
chiaro che in questo momento in cui si spinge per una transizione
energetica, vista come un obbiettivo prioritario, una buona
pianificazione territoriale non possa essere lasciata a regole
generali e non puntuali senza il coinvolgimento dei Comuni e
delle comunità". Per il massimo esponente dell'Assemblea
legislativa "è necessario un serio confronto tra le parti per
trovare la giusta soluzione alla questione in un percorso
condiviso".
"Si tratta di autorizzazioni ministeriali - ha ricordato
Massimiliano Pozzo (Pd) - e il procedimento sta seguendo l'iter.
Insieme ai colleghi consiglieri che hanno partecipato
all'incontro con i cittadini siamo concordi nel dare un aiuto per
una mediazione con la società costruttrice, proponendo
eventualmente siti alternativi. La Regione può contribuire".
Per Simona Liguori (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) "con questa
petizione ricca di puntuali osservazioni risulta chiaro che le
comunità siano sempre più consapevoli di doversi muovere in
autonomia per tutelare la salute. Non si tratta di un capriccio
ma di una seria riflessione su un procedimento di forte impatto
per i cittadini".
ACON/MV-fc