GO!2025. PELLEGRINO (AVS): 180 MLN INVESTITI, MA SENZA BASI PER FUTURO
(ACON) Trieste, 16 lug - "La partecipazione al programma della
Capitale europea della Cultura, titolo assegnato a Nova Gorica a
cui è stata intelligentemente associata la città di Gorizia,
dovrebbe esprimere la visione del futuro delle due città che si
specchiano lungo il nostro confine orientale".
Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di
Alleanza Verdi e Sinistra, a margine dell'Ufficio di Presidenza
della V Commissione, presso il municipio di Gorizia, in merito
sia ai progetti realizzati sia a quelli che vedranno la luce nei
prossimi anni e relativi a 'Go! 2025 Nova Gorica e Gorizia
Capitale europea della cultura 2025'.
"Ingenti i finanziamenti - spiega Pellegrino - che fino ad oggi
sono stati destinati al progetto basato sullo slogan 'Go!
Borderless', denaro proveniente da più istituzioni, in primis
dalla Regione, ma anche da fondi del Pnrr, che mira a superare i
confini tra le due città che per 57 anni sono state divise dal
muro. Una cesura politica, caduta solo nel 2004, ovvero 25 anni
dopo la caduta del muro di Berlino, che ha inevitabilmente
generato divisioni culturali e sociali".
"La Capitale europea della cultura - prosegue l'esponente di
Opposizione - dovrebbe essere la grande possibilità di ricreare
il ponte con una positiva identità transfrontaliera per
promuovere la collaborazione e la coesione. Il sindaco e
l'assessora hanno descritto e fatto una disamina su quanto finora
compiuto e quanto ancora c'è da fare, ma dall'inaugurazione della
kermesse, avvenuta l'8 febbraio di quest'anno a oggi,
passeggiando per la città poco si respira di un evento che doveva
avere i fari puntati di tutta Europa".
"Le potenzialità ci sono tutte. Molto è stato raccontato per far
rivivere una città con una ricca storia alle spalle, ma quello
che traspare è che non solo le esperienze delle altre Capitali
europee della cultura, ma anche quella di Matera 2019, non siano
state prese a tesoro e quello che appare è che il tempo abbia
preso in contropiede gli amministratori e i tecnici locali.
L'impressione, giungendo in città - afferma Pellegrino -, è che
le risorse pubbliche non abbiano posto le basi di una futura
economia culturale, che riguardi la capacità di dare vita
localmente e autonomamente a nuove produzioni in ambito culturale
e a sviluppare il turismo culturale e storico".
"Ho posto una serie di domande al sindaco - fa sapere l'esponente
di Avs -, come ad esempio quella relativa al passaggio ciclo
pedonale della galleria Bombi a cui ha risposto dicendo che si
potrà transitare nelle ore in cui non sono accesi i fari che
proiettano sulle pareti le opere d'arte. Si presume che, escluso
un paio d'ore al mattino e quattro al pomeriggio, per il resto
della giornata i cittadini potranno superare il confine tra
Gorizia e Nova Gorica e nel primo anno di apertura non ci sarà il
ticket. Può essere discutibile l'idea di avere accesi i
riflettori solo per sei ore, a causa della importante spesa
energetica, ma almeno una risposta l'abbiamo ricevuta".
"Sul campo di volo dell'aeroporto Duca d'Aosta - dice la
consigliere regionale - nessun concerto è ancora previsto a causa
del protrarsi dei lavori, allungati per i ritrovamenti di ordigni
bellici. Centoottanta milioni di euro sono già arrivati a
destinazione in una cittadina di poco più di 30 mila abitanti che
fatica a farsi ri-conoscere e ri-apprezzare facendola risplendere
con le sue architetture preziose che raccontano la loro storia,
ma che non parlano più. Troppe case vuote, cadenti, negozi chiusi
e strade dissestate. Gorizia ha un potenziale strepitoso e il
sindaco, nonostante la sua verve e simpatia, si è dimenticato di
rispondere a molte delle mie domande".
"Ho chiesto - continua Pellegrino - quali progetti culturali sono
stati messi in campo per esprimere anche la dimensione sociale a
promuovere nuova occupazione, nuove imprese creative, nuovi
centri di formazione specializzata e avanzata, anche con il
potenziamento delle sedi universitarie. Nessuna risposta. Ma
anche in che modo la partecipazione alla Capitale europea della
cultura è pensata per rivitalizzare la città, favorendo e
innovando i processi di fruizione culturale, mantenendo la
prospettiva transfrontaliera e continuando a valorizzare la
molteplicità culturale e linguistica dell'area".
"Oppure in che maniera, grazie alla cultura, si sono messi in
cantiere progetti di rigenerazione e riutilizzo di immobili in
stato di abbandono o mal utilizzati a fini della fruizione
culturale e sociale da parte della comunità locale. Ecco -
conclude Pellegrino - a nessuna di queste domande ho ricevuto
risposta".
ACON/COM/sm