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FEMMINICIDI. MARCOLIN (CRPO): DDL SVOLTA EPOCALE A CONTRASTO VIOLENZA

24.07.2025
15:56
(ACON) Trieste, 24 lug - "Un primo, importantissimo traguardo. Un cambio culturale, questa la definizione bipartisan. Di certo, quando si decide per la libertà e la piena parità dei diritti, non esiste colore politico. Stiamo costruendo una società più giusta, in cui l'esercizio dei diritti non deve essere ostacolato dalle differenze di genere". E' il commento unanime di Dusy Marcolin, presidente della Commissione regionale pari opportunità del Friuli Venezia Giulia (Crpo Fvg), con Anna De Gaio, Coordinatrice nazionale delle Commissioni pari opportunità, a seguito dell'approvazione unanime, in Senato, del disegno di legge sul femminicidio quale reato autonomo.

"Siamo particolarmente soddisfatte perché questo è un lavoro frutto di un impegno congiunto del Parlamento, che dimostra la compattezza della strategia di combattere la violenza superando le divisioni di colore politico - afferma la Marcolin -. Definire il reato di femminicidio, finalmente, significa riconoscerne la specificità rispetto ad altri reati violenti. Era opportuno, infatti, stabilire in legge che il femminicidio si configura in presenza di atti di odio, discriminazione, controllo o dominio sulla vittima in quanto donna o in relazione al rifiuto di una relazione affettiva o alla limitazione delle sue libertà individuali e prevede l'ergastolo". "Inoltre la norma prevede maggiore prevenzione e sensibilizzazione sul tema e, tra le tante novità, molto importante è quanto previsto per gli orfani di femminicidio e per tutti i minori privati della madre se uccisa in quanto donna, anche se l'omicida non aveva un legame affettivo con lei. Infine - aggiunge la presidente della Crpo Fvg - non si potevano dimenticare i figli di donne sopravvissute a tentativi di femminicidio, ma rimaste gravemente compromesse tanto da non poter più prendersi cura di loro. Insomma un vero, grande passo in avanti".

"L'approvazione del ddl sul femminicidio - spiega ancora la nota congiunta - segna una svolta storica e rappresenta la conquista di una società democratica e matura che, prendendo atto della gravità della condotta di chi uccide una donna, ha qualificato come tale il delitto commesso quale 'atto di odio o di discriminazione o di prevaricazione o come atto di controllo o possesso o dominio in quanto donna, o in relazione al rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo o come atto di limitazione delle sue libertà individuali'".

Le due rappresentanti delle Commissioni di parità ora sono "in attesa del passaggio del provvedimento alla Camera per l'approvazione definitiva che introdurrà una fattispecie specifica di omicidio, aggiungendo il nuovo articolo 577 bis al codice penale. Tale intervento normativo va nella direzione della tutela dei diritti delle donne, contribuendo a creare una società più giusta e consapevole del problema della violenza di genere. Questa notizia costituisce uno sprone per noi, per lavorare sempre più alacremente nell'ottica della costruzione di una società giusta, in cui l'esercizio dei diritti non sia ostacolato dalle differenze di genere". ACON/COM/rcm



  • La presidente della Crpo Fvg, Dusy Marcolin
    La presidente della Crpo Fvg, Dusy Marcolin