CARCERI. PELLEGRINO (AVS): SOVRAFFOLLAMENTO CAUSA VIOLENZA E SUICIDI
(ACON) Trieste, 15 set - "Come rappresentante delle
istituzioni, sono molto preoccupata per l'ennesimo grido
d'allarme che si alza a denunciare anche nella nostra regione il
sovraffollamento delle carceri, con un tasso medio che supera il
130%". Lo afferma in una nota Serena Pellegrino, consigliera
regionale di Alleanza Verdi e Sinistra.
"Le cause - commenta ancora Pellegrino - includono un aumento dei
reati e delle pene, ma anche la carenza di posti letto a causa di
problemi strutturali. Gli effetti sono drammatici, con l'aumento
degli eventi critici, come il continuo riscontro dei suicidi sia
fra i detenuti sia tra gli agenti della polizia penitenziaria,
senza dimenticare le aggressioni e una compromissione del
processo rieducativo. Ci troviamo di fronte a una mancata
realizzazione del dettato costituzionale con le condizioni di
detenzione che violano la dignità umana e che arrivano a volte a
sconfinare nella tortura, come nel caso di promiscuità, di
assenza di privacy o le precarie condizioni igienico-sanitarie".
"Va ricordato che sono in aumento gli eventi critici e i problemi
legati alla malattia mentale, con il peggioramento delle
condizioni fisiche. La Corte europea ha più volte condannato il
nostro Paese - fa notare la consigliera - in quanto il sistema
carcerario, in questo momento, non è più in grado di assolvere
alla sua funzione rieducativa come previsto sia dall'articolo 27
della Costituzione italiana, sia dall'art. 1 della legge 354/75
sull'ordinamento penitenziario, che stabiliscono che le pene
devono mirare alla rieducazione e al reinserimento sociale del
condannato, anche attraverso attività lavorative e contatti con
l'ambiente esterno".
"In questo momento e in queste condizioni - aggiunge Pellegrino -
si alimenta la recidiva e in società all'esterno del carcere,
soprattutto tra i cittadini stranieri che corrispondono a oltre
il 30% della totalità e sono i meno tutelati nei percorsi di
reinserimento lavorativo. Non va sottovalutata la questione che
questi ultimi subiscono quotidiani attacchi da parte di alcune
forze politiche, che utilizzano questo argomento come leva per il
consenso".
"Oggi più che mai urge aumentare e permettere alla popolazione
carceraria di seguire corsi professionalizzanti e che tali siano
connessi a circuiti esterni che possano accogliere il detenuto e
dare, in seguito, un'opportunità di lavoro una volta completata
la pena, oltre a chi è in regime di semilibertà o agli arresti
domiciliari con una pena alternativa", rimarca l'esponente di Avs.
"Bisogna adoperarsi per ridurre i casi di isolamento, rendere
operative le misure alternative al carcere, come gli arresti
domiciliari, snellendo le procedure, ristrutturare gli istituti
di pena attuali investendo sul personale sia della polizia
penitenziaria sia degli educatori, psicologi e medici presenti
dentro e fuori il carcere. C'è bisogno di un'alleanza fra tutte
le forze politiche - commenta in chiusura Pellegrino - per
mettere mano a una riforma penitenziaria che tenga conto delle
direttive europee e che risponda alla piena attuazione
dell'articolo 27 e 32 della Costituzione italiana".
ACON/COM/rcm