News


CARCERI. PELLEGRINO (AVS): SOVRAFFOLLAMENTO CAUSA VIOLENZA E SUICIDI

15.09.2025
12:10
(ACON) Trieste, 15 set - "Come rappresentante delle istituzioni, sono molto preoccupata per l'ennesimo grido d'allarme che si alza a denunciare anche nella nostra regione il sovraffollamento delle carceri, con un tasso medio che supera il 130%". Lo afferma in una nota Serena Pellegrino, consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra.

"Le cause - commenta ancora Pellegrino - includono un aumento dei reati e delle pene, ma anche la carenza di posti letto a causa di problemi strutturali. Gli effetti sono drammatici, con l'aumento degli eventi critici, come il continuo riscontro dei suicidi sia fra i detenuti sia tra gli agenti della polizia penitenziaria, senza dimenticare le aggressioni e una compromissione del processo rieducativo. Ci troviamo di fronte a una mancata realizzazione del dettato costituzionale con le condizioni di detenzione che violano la dignità umana e che arrivano a volte a sconfinare nella tortura, come nel caso di promiscuità, di assenza di privacy o le precarie condizioni igienico-sanitarie".

"Va ricordato che sono in aumento gli eventi critici e i problemi legati alla malattia mentale, con il peggioramento delle condizioni fisiche. La Corte europea ha più volte condannato il nostro Paese - fa notare la consigliera - in quanto il sistema carcerario, in questo momento, non è più in grado di assolvere alla sua funzione rieducativa come previsto sia dall'articolo 27 della Costituzione italiana, sia dall'art. 1 della legge 354/75 sull'ordinamento penitenziario, che stabiliscono che le pene devono mirare alla rieducazione e al reinserimento sociale del condannato, anche attraverso attività lavorative e contatti con l'ambiente esterno".

"In questo momento e in queste condizioni - aggiunge Pellegrino - si alimenta la recidiva e in società all'esterno del carcere, soprattutto tra i cittadini stranieri che corrispondono a oltre il 30% della totalità e sono i meno tutelati nei percorsi di reinserimento lavorativo. Non va sottovalutata la questione che questi ultimi subiscono quotidiani attacchi da parte di alcune forze politiche, che utilizzano questo argomento come leva per il consenso". "Oggi più che mai urge aumentare e permettere alla popolazione carceraria di seguire corsi professionalizzanti e che tali siano connessi a circuiti esterni che possano accogliere il detenuto e dare, in seguito, un'opportunità di lavoro una volta completata la pena, oltre a chi è in regime di semilibertà o agli arresti domiciliari con una pena alternativa", rimarca l'esponente di Avs.

"Bisogna adoperarsi per ridurre i casi di isolamento, rendere operative le misure alternative al carcere, come gli arresti domiciliari, snellendo le procedure, ristrutturare gli istituti di pena attuali investendo sul personale sia della polizia penitenziaria sia degli educatori, psicologi e medici presenti dentro e fuori il carcere. C'è bisogno di un'alleanza fra tutte le forze politiche - commenta in chiusura Pellegrino - per mettere mano a una riforma penitenziaria che tenga conto delle direttive europee e che risponda alla piena attuazione dell'articolo 27 e 32 della Costituzione italiana". ACON/COM/rcm



  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)