TAGLIAMENTO. CELOTTI (PD): ANCORA DA CHIARIRE LAVORI SU BASSO CORSO
(ACON) Trieste, 18 set - - "Con l'audizione dell'Autorità di
bacino, ancora in sospeso, così come l'esito del confronto fra i
dodici tecnici nominati dai Comuni e dall'Autorità e la
discussione sulle opere da realizzare nel medio corso del
Tagliamento tutt'altro che chiusa, è fondamentale sapere a che
punto sono le opere di messa in sicurezza del basso corso del
fiume. Abbiamo appreso che le opere di diaframmazione sono quasi
concluse, mentre l'elevazione del ponte stradale di Latisana è in
fase di progetto. Rimangono comunque aperti due temi: la
diaframmatura dell'argine destro, di competenza del Veneto e il
tema della riduzione della portata del Cavrato, il canale che
deve dirottare parte delle piene verso la laguna di Baseleghe".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd) replicando alla risposta dell'assessore alla Difesa
dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, all'interrogazione attraverso
la quale "chiedeva alla Giunta di fare chiarezza sulla situazione
dei lavori previsti nel basso corso del Fiume Tagliamento".
"Nessun ragionamento sulle opere da fare può prescindere dalla
conclusione dei lavori di messa in sicurezza del basso corso, in
particolare le arginature a Gorgo e in direzione Lignano e
l'innalzamento del ponte stradale di Latisana" - continua Celotti
ricordando che "erano ritenute prioritarie già nel 2017, quando
dalla Giunta Serracchiani vennero sbloccati i 38 milioni di cui
abbiamo chiesto conto, attraverso l'interrogazione, di quanta
parte siano stati spesi e di quanti rimanessero ancora da
spendere".
Nella sua risposta, argomenta ancora Celotti, "l'assessore ha
fatto sapere che i lavori di arginatura sono sostanzialmente
conclusi e sul ponte di Latisana si sta procedendo con la
progettazione e con i vari iter collegati. Per qualsiasi
ulteriore valutazione delle opere da realizzare nel medio corso è
comunque necessario tenere conto di come la situazione è cambiata
nel basso corso a seguito dei lavori di diaframmatura".
Poi, secondo la consigliera del Pd "restano aperti due temi che
riguardano il Veneto: Le opere di diaframmatura sulla sponda
destra sono di competenza del Veneto, che nel 2017 aveva ottenuto
14,4 milioni ma che sconta ancora un sostanzioso ritardo rispetto
al Friuli Venezia Giulia. Il secondo tema riguarda la riduzione
di portata del cavrato, quindi del canale che porta l'acqua dal
Tagliamento in Veneto, che viene ridotta a 1.200 metri cubi al
secondo con l'aggiunta di quei cubi sul canale principale del
Tagliamento, in Friuli Venezia Giulia".
Da questa scelta - conclude l'esponente di Opposizione - sono
convinta derivi una maggiore situazione di rischio per Lignano di
cui i cittadini non so quanto siano consapevoli, così come la
spinta sugli interventi impattanti sul medio corso, gli stessi
progetti che sono alla base dell'acceso dibattito di questi
ultimi due anni e di queste settimane".
ACON/COM/sm