FOTOVOLTAICO. CAPOZZI (M5S): STOP, OBIETTIVO RAGGIUNTO IN ANTICIPO
(ACON) Trieste, 22 set - "La nostra regione non ha alcun
bisogno di installare ulteriori impianti fotovoltaici di grandi
dimensioni e, soprattutto, non ha bisogno dei devastanti impatti
sul territorio provocati da queste strutture. Questa volta a
rimarcarlo non è un rappresentante del M5S ma, al contrario, la
più che autorevole fonte è addirittura Terna - Rete Elettrica
Nazionale Spa".
Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi
(Movimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sul tema
dell'energia in Friuli Venezia Giulia e dettagliando in merito
alle cifre fornite da Terna: "Con i 778 MW installati dal gennaio
2021 all'agosto 2024, il Friuli Venezia Giulia raggiunge anche
l'obiettivo prefissato dal decreto nazionale Aree idonee per il 1
gennaio 2027, data entro la quale avremmo dovuto installare 772
MW".
"Un risultato importante - lo definisce la Capozzi, rendendo
pubblici i dati forniti dal gestore nazionale dell'energia
elettrica - soprattutto perché evidenzia in maniera ulteriore
come questi risultati si stiano raggiungendo senza ricorrere ai
grandi parchi fotovoltaici".
"Questo esito - precisa la pentastellata - deriva dagli
investimenti effettuati sul patrimonio edilizio come il
Superbonus, le progettualità collegate ai fondi del Pnrr e anche
gli incentivi regionali per famiglie e imprese. Sempre secondo i
dati messi a disposizione da Terna, inoltre, sono solamente
quattro gli impianti fotovoltaici con una potenza superiore ai 10
MW installati e operativi sul nostro territorio. Ciò significa
che i 778 MW installati derivano per lo più dalla realizzazione
di impianti di piccoli dimensioni e scarso impatto ambientale".
"Sommando questo elemento numerico a quello legato agli impianti
autorizzati ma non ancora istallati, oppure a quelli non ancora
autorizzati ma comunque richiesti, comprendiamo bene - sottolinea
la rappresentante del M5S - che continuare a sostenere l'assoluta
necessità di ulteriori strutture per la decarbonizzazione, come
l'area eolica di Pulfero, è semplicemente qualcosa di forviante.
È anche vero che, plausibilmente, gran parte di questi impianti
non vedrà la luce. Tuttavia, siamo in ogni caso ben oltre il 30%
di quanto ci era stato richiesto, percentuale alla quale vanno
aggiunti tutti gli impianti piccoli che verranno collocati
nell'arco dei prossimi cinque anni".
"Intanto, vale la pena di chiedersi ancora una volta quale fine
abbia fatto - conclude la Capozzi - la procedura di Valutazione
di impatto ambientale per l'impianto eolico prospettato nelle
Valli del Natisone, non avendo la Regione Fvg richiesto alcuna
integrazione. In tal senso, ci aspettiamo che l'istanza venga
ovviamente rigettata già nel corso dei prossimi giorni".
ACON/COM/rcm