TERZIARIO. II COMM: OK DDL 61, PREVISTI 134 MLN NEI PROSSIMI DUE ANNI
(ACON) Trieste, 8 ott - Tra il 2026 e il 2027, a commercio e
turismo del Friuli Venezia Giulia arriveranno dalle casse
regionali 134 milioni di euro, parola dell'assessore Sergio
Emidio Bini, che oggi si è visto approvare a maggioranza
(astensione delle Opposizioni, nessun contrario) dalla II
Commissione presieduta da Stefano Balloch (FdI) il disegno di
legge 61 che crea un Codice regionale dedicato ai due settori,
spazzando via decine e decine di disposizioni sparse.
Per l'Aula, i relatori saranno Mauro Di Bert (Fedriga
presidente), Maddalena Spagnolo (Lega), Markus Maurmair (FdI) e
Roberto Novelli (Forza Italia) per la maggioranza; Roberto
Cosolini (Pd), Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica
Fvg) e Serena Pellegrino (Avs) per la minoranza.
Al ddl 61 era stata inizialmente abbinata una proposta di legge
delle Opposizioni, la 55, a prima firma Andrea Carli (Pd) e
Moretuzzo. "La ripresenteremo - hanno assicurato i firmatari -
perché il provvedimento giuntale non è esaustivo sulle
cooperative di comunità; ben vengano gli spunti della Giunta, che
cercheremo di migliorare con nostri emendamenti, ma riteniamo che
necessitino di un provvedimento proprio perché vanno oltre i
confini del ddl 61, come emerso anche dalle audizioni".
Cosolini, che con i dem Massimiliano Pozzo e Carli, a cui si è
aggiunto Marko Pisani (Ssk), aveva presentato una serie di
emendamenti in parte poi ritirati, ha segnalato i punti positivi
del ddl, a partire dal fatto che si tratta di un testo unico,
seppure chiamato Codice, che va verso una semplificazione non
solo condivisa ma auspicabile anche per altri settori.
Tra le modifiche fatte accogliere all'assessore e ai consiglieri
di Centrodestra, l'inserimento della stabilità e della sicurezza
del lavoro nelle finalità della norma; il parere della competente
Commissione consiliare sulla stesura del masterplan del commercio
e anche del regolamento con cui si definiranno le modalità di
erogazione dei contributi alle imprese commerciali; per i
distretti del commercio, l'apertura del confronto alle
rappresentanze sindacali.
Da parte dell'assessore Bini è stato disposto che l'attività
stagionale sia svolta per almeno 250 giorni e non 240; che sia
meglio valorizzata la rappresentatività del territorio di
riferimento da parte della compagine sociale delle cooperative di
comunità, con il 90% delle persone che devono avere sede in quel
territorio; per le fiere, si specifica che gli operatori privati
devono essere diversi dalle imprese.
E ancora: si consente ai Comuni di individuare zone di tutela
dove gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande sono
soggetti al rilascio di autorizzazione sia per aperture nuove,
sia per i trasferimenti di sede; l'Osservatorio regionale del
commercio diventa anche del turismo; PromoTurismo Fvg opererà
come autorità espropriante anche di marine e porti turistici; le
contribuzioni saranno inserite in un regolamento; si apportano
delle delimitazioni al voucher TUReSTA.
Prima di concludere, Cosolini ha abbozzato uno spunto per un
Osservatorio del mercato del lavoro e dell'occupazione a supporto
dell'Osservatorio del commercio, e un secondo nel coinvolgere i
Comuni nella facoltà di esproprio messa in capo a PromoTurismoFvg.
Moretuzzo ha, poi, segnalato l'importanza che il masterplan
intervenga per limitare la previsione di nuovi centri commerciali
(si veda il caso Manzano) e che le lingue minoritarie vengano
utilizzate per il marketing. Per lui, il ddl 61 è un
provvedimento molto ambizioso perché i temi che tratta non sono
facili.
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha nuovamente posto
l'attenzione sulla necessità di migliorare quanto previsto per le
vendite online e aumentare le giornate di chiusura dei negozi,
restituendo ai lavoratori le domeniche e le giornate simboliche
come momenti per la famiglia e il tempo libero. Inoltre, il
turismo montano andrebbe indirizzato verso l'escursionismo. Il
consigliere è convinto che molte risorse saranno perse di vista,
perché date ad agenzie attuative che il Consiglio potrà
controllare solo in fase di consuntivo.
Pozzo ritiene positivo quanto si sta facendo per il sistema
turismo, "ma bisogna prestare attenzione agli alloggi a uso
turistico e riuscire ad andare oltre la stagionalità".
Diversamente, per il commercio ci sono difficoltà più marcate:
bene il masterplan, 2ma dobbiamo spingere le medie e grandi
strutture di vendita verso l'utilizzo di stabilimenti già
esistenti che possano essere riconvertiti, questo anche per
contrastare il consumo di suolo". Il consigliere dem vorrebbe,
poi, più risorse sulla linea contributiva per l'apertura di nuove
attività nei Comuni con meno di 5mila abitanti.
La consigliera Pellegrino vorrebbe, invece, più attenzione per
donne e giovani, le due categorie di lavoratori più impiegate nel
commercio e nel turismo, così come per il turismo lento. In
particolare, sarebbe da copiare quanto già fa la Regione Umbria
per i cammini, spirituali e non solo, permettendo l'apertura ai
turisti degli alloggi privati già messi a disposizione dei
pellegrini.
Per la consigliera Spagnolo si è trattato di un grande impegno
della Regione verso due comparti centrali per il Fvg, di un
lavoro che ha visto anche il recepimento di quanto sentito dagli
auditi e di un momento significativo di chiarezza e
semplificazione normativa. Auspica una discussione in Aula nei
toni di collaborazione registrati in II Commissione.
Stessi commenti per Di Bert, che ha evidenziato la
semplificazione delle norme e la riduzione del numero degli
articoli, aspetto che permetterà di superare una stratificazione
normativa che metteva in difficoltà l'azione degli stessi
operatori.
Idem per Novelli, che ha detto di un ddl che dà attenzione e
crescita ai territori; il fatto che nei contenuti vada nella
direzione giusta è dimostrato a suo dire anche dall'atteggiamento
registrato in Commissione.
Per Maurmair si parla di una norma che può diventare un esempio
per altre Regioni, che potranno replicare il modello Fvg. Inoltre
va rafforzato il ruolo dei consumatori e del commercio di
prossimità con progetti di welfare di comunità, affinché gli
acquisti non avvengano solo via web ma attraverso i negozi,
altrimenti questi ultimi sono destinati a sparire.
ACON/RCM-fa