garante regionale dei diritti della persona

Notizie dal Garante

29 agosto 2018

Il Garante regionale cerca tutori volontari di MSNA

Il Garante regionale dei diritti della persona ricorda, ai cittadini interessati allo svolgimento di attività di volontariato, la possibilità di candidarsi come tutori volontari di MSNA.

Si tratta di un’attività a titolo gratuito, di forte rilevanza sociale, rivolta a minori stranieri che si trovano sul territorio regionale senza una figura adulta di riferimento. Per tale motivo al tutore sono attribuiti compiti di rappresentanza legale, cura degli interessi, ascolto dei bisogni, supporto dei MSNA assegnati al fine del perseguimento del loro benessere psico-fisico. L’attività non prevede la coabitazione, non trattandosi di affido familiare. Si richiedono, in particolare, disponibilità di tempo, di energie, nonché la predisposizione a creare e a mantenere proficui rapporti di rete con gli altri attori già coinvolti nel sistema dell’accoglienza (Servizi sociali, TM, comunità di accoglienza, etc.).

La domanda per accedere alla selezione può essere presentata in ogni momento, va compilata sulla base della modulistica appositamente predisposta e va inoltrata, esclusivamente a mezzo raccomandata A/R all’indirizzo: Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia - Servizio Organi di Garanzia – Garante regionale dei diritti della persona - P.zza Oberdan, n. 6 - 34133 Trieste, oppure in via telematica, tramite PEC intestata al candidato, al seguente indirizzo di posta elettronica certificata: garantefvg@certregione.fvg.it.

Di seguito, tutta la documentazione utile per candidarsi.

Protocollo

Avviso pubblico

Modulo domanda

 
29 agosto 2018

Il Garante regionale cerca tutori volontari di MSNA

Il Garante regionale dei diritti della persona ricorda, ai cittadini interessati allo svolgimento di attività di volontariato, la possibilità di candidarsi come tutori volontari di MSNA.

Si tratta di un’attività a titolo gratuito, di forte rilevanza sociale, rivolta a minori stranieri che si trovano sul territorio regionale senza una figura adulta di riferimento. Per tale motivo al tutore sono attribuiti compiti di rappresentanza legale, cura degli interessi, ascolto dei bisogni, supporto dei MSNA assegnati al fine del perseguimento del loro benessere psico-fisico. L’attività non prevede la coabitazione, non trattandosi di affido familiare. Si richiedono, in particolare, disponibilità di tempo, di energie, nonché la predisposizione a creare e a mantenere proficui rapporti di rete con gli altri attori già coinvolti nel sistema dell’accoglienza (Servizi sociali, TM, comunità di accoglienza, etc.).

La domanda per accedere alla selezione può essere presentata in ogni momento, va compilata sulla base della modulistica appositamente predisposta e va inoltrata, esclusivamente a mezzo raccomandata A/R all’indirizzo: Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia - Servizio Organi di Garanzia – Garante regionale dei diritti della persona - P.zza Oberdan, n. 6 - 34133 Trieste, oppure in via telematica, tramite PEC intestata al candidato, al seguente indirizzo di posta elettronica certificata: garantefvg@certregione.fvg.it.

Di seguito, tutta la documentazione utile per candidarsi.

Protocollo

Avviso pubblico

Modulo domanda

 
21 agosto 2018

Il Garante Citti interviene in merito al tema della concessione dei contributi per la sicurezza delle case di abitazione

Il Garante regionale per le persone a rischio di discriminazione ritiene che il Regolamento per l’assegnazione agli enti locali delle risorse per la concessione ai cittadini dei contributi per la sicurezza delle case di abitazione, recentemente emanato con D.P.Reg. 0152/Pres del 24 luglio 2018, possa contenere profili discriminatori contrari alle clausole di parità di trattamento contenute in norme dell’Unione europea ovvero al principio costituzionale di uguaglianza.

Questo con  riferimento ai requisiti di nazionalità (cittadinanza) previsti nel regolamento medesimo per l’identificazione dei beneficiari della misura.  Il Garante regionale rileva come  il Regolamento non includa tra i possibili benefici ari alcune categorie di cittadini di Paesi terzi non membri UE che pure sono protette da clausole di parità di trattamento contenute in norme eurounitarie e  debitamente recepite nell’ordinamento italiano, e più precisamente: a) I familiari di cittadini di Stati membri dell’Unione europea, indipendentemente dalla loro nazionalità, cui devono essere equiparati anche i cittadini di Paesi terzi familiari di cittadini italiani; b) i rifugiati politici e i titolari di protezione sussidiaria;   b) i lavoratori altamente qualificati titolari di “carta Blu UE”.

Avendo in considerazione  l’operatività del Regolamento ed il fatto che sia stato già emanato il bando per il riparto delle risorse finanziarie agli enti locali, per cui questi ultimi sono chiamati ora ad emanare i bandi  per la concessione dei contributi ai cittadini, al fine di assicurare il pieno  rispetto del principio di legalità, richiesto in base alla regola del  primato e diretta applicazione delle norme eurounitarie,  Il Garante raccomanda, pertanto, un tempestivo aggiornamento del regolamento regionale, così come della modulistica e delle informazioni agli enti locali e al pubblico.

Con riferimento all’esclusione dall’elenco dei beneficiari dei cittadini di Paesi terzi regolarmente soggiornanti, ma non titolari del permesso di soggiorno UE per lungosoggiornanti, il Garante regionale evidenzia possibili profili di contrasto con il principio costituzionale di uguaglianza.

Nel caso specifico, gli interventi finanziabili  con i contribuiti previsti dal Regolamento sono volti all’installazione di sistemi di sicurezza presso alloggi in proprietà. Il Garante ritiene che possa  apparire ragionevole e non arbitrario prevedere un requisito  proporzionato di anzianità di residenza sul territorio, valido per tutti, senza distinzioni, ai soli fini delle garanzia di stabilità della presenza del beneficiario per assicurare la razionalità del procedimento amministrativo ed evitare esborsi pubblici a favore di persone che poi magari finirebbero per non usufruire degli interventi in ragione della loro mobilità territoriale.  Purtuttavia, tale garanzia di stabilità della residenza del beneficiario ai fini di un razionale  utilizzo delle risorse pubbliche, sembrerebbe già soddisfatta dal requisito richiesto della proprietà dell’immobile nel quale il beneficiario abbia la residenza anagrafica, così come da quello della sua residenza continuativa in un  Comune del FVG da almeno cinque anni consecutivi. Al contrario, il Garante non vede una ragionevole correlazione tra il requisito di nazionalità (cittadinanza) in sé e la finalità perseguita dalla norma, ovvero quella di assicurare un  più elevato  livello di sicurezza e di garanzia di inviolabilità dell’abitazione di cui una persona ha la proprietà e nella quale risiede assieme al suo  nucleo familiare. In altri termini, non paiono comprendersi le ragioni obiettive e non discriminatorie per  cui un cittadino straniero, pur se regolarmente insediato in un Comune del FVG da almeno cinque anni, svolgendovi attività lavorativa e residente in un immobile di cui ha acquisito la proprietà, per il solo fatto della sua condizione di straniero, debba avere minori legittime aspettative di  sicurezza e inviolabilità della propria abitazione di un cittadino italiano o di altro Paese membro  dell’Unione europea.

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