STORIE DI DONNE. WEBINAR CRPO, FIGURE FVG CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO
(ACON) Trieste, 27 gen - Anche per il secondo appuntamento
dell'evento "Iniziamo da noi" organizzato in modalità telematica
dalla Commissione regionale pari opportunità (Crpo Fvg) e
moderato da Fulvia Raimo del gruppo di lavoro Azioni positive
della Crpo, le storie personali di 12 donne che hanno lasciato o
stanno lasciando il segno nella nostra regione sono state
raccontate da altrettante donne che hanno voluto esaltare alcuni
aspetti della loro vita.
"Si tratta di un progetto iniziato lo scorso anno - ha ricordato
in apertura la presidente della Crpo Fvg, Dusy Marcolin - e che
in questa edizione ha visto la partecipazione anche degli enti
locali, non solo delle associazioni che si occupano del mondo
femminile. Sono storie di donne spesso non conosciute ai più
perché di loro si parla solo a livello locale, scopo della Crpo è
di farle conoscere a tutti quali esempio da seguire".
Per prima, l'associazione Luna e l'Altra ha raccontato di Maria
Campitelli proprio perché "meritevole di essere conosciuta
maggiormente di quanto già non sia nel campo dell'arte
contemporanea, nella città di Trieste". Presidente
dell'associazione culturale Gruppo78, con le sue iniziative ha
portato in città molti artisti di avanguardia degli anni '80, non
senza attirare polemiche per alcune delle figure provocanti che
ha avuto il coraggio di presentare.
Dal Comune di Manzano, l'omaggio alla femminista ante litteram
Caterina Percoto: "E' un onore poterla presentare tra le donne di
valore e di coraggio del Fvg. Merita di essere valorizzata per
quell'esempio di letterata e imprenditrice di avanguardia che è
stata, nata 210 anni fa a Manzano". Tra le tante cose che fece,
fu lei a portare dalla Transilvania i bacchi da seta, a non
volersi sposare dicendo che non c'era bisogno di farlo visto che
non era innamorata di nessuno, a chiedere a Giovanni Verga di
farsi interprete per contrastare quella che nell'800 era la
consuetudine di relegare le giovani donne alla vita monastica.
A fare il nome di Simona Cigana è stato il Comune di Aviano, ma
alcuni aspetti della sua vita sono stati ripercorsi anche dalla
presidente Marcolin: "Mancata a soli 30 anni nel 2007, nel corso
della sua seppure giovane età ha saputo esprimersi con un occhio
di riguardo a quella che è la vera parità di genere e che noi
oggi continuiamo a raccontare. La sentiamo sempre presente nella
comunità avianese e non solo". In un momento in cui il
giornalismo sportivo era appannaggio maschile, lei ha saputo
imporsi con la sua forte professionalità. Il mondo
dell'informazione la ricorda ogni anno attraverso un premio, un
fondo e un concorso a lei dedicati.
Il gruppo La Coccinella si è stretta intorno a Olga Bianchet, che
"nell'anno della pandemia, il 2020, ha deciso di trasferire il
suo vissuto da donna colpita da tumore in un libro, Le coccinelle
coraggiose, e di donare tutto il ricavato delle vendite al Centro
regionale oncologico di Aviano per aiutare la ricerca".
L'associazione ZeroSuTre ha ricordato Sanaa Dafani, nata in
Marocco e morta nel 2009 a soli 18 anni a Montereale Valcellina,
sgozzata dal padre mentre andava al lavoro perché rea di
convivere con un uomo di religione diversa e senza essere sposata
con lui.
Per l'associazione SosRosa Gorizia il nome è stato dell'ex
fondatrice dell'associazione stessa nonché di una casa rifugio
per le donne maltrattate, Rosaria Di Dato, napoletana del '47 la
cui famiglia si trasferì a Gorizia negli anni '50. Qui insegna,
si sposa, ha due figli e si impegna politicamente. Nel 2008
scopre di avere una grave malattia, muore 5 anni dopo. "Era
capace di guardare lontano, attenta agli altri, alle esigenze di
chi le stava vicino a cui infondeva coraggio, restò fedele ai
suoi ideali anche in politica, era una brava comunicatrice. Con
le scuole si è spesa per sensibilizzare i giovani al rispetto
reciproco, al riconoscimento dei ruoli", alcune delle motivazioni
della scelta.
Bruna Rota, classe 1930, storica femminista triestina e sempre
attiva per i diritti umani, è stata presentata dall'associazione
Stati generali delle donne, che con lei ha ricordato quando, con
un gruppo di amici, cercava "di aprire i treni - veri carri
bestiame, ha sottolineato la stessa Rota - dove facevano salire i
ragazzi per deportarli in Germania. Avevamo un concetto di
libertà che cercavano di farci sopprimere, ma non potevano
accettarlo. Era stata fatta nascere in noi una grande ribellione,
una grande rabbia contro i regimi e la presunzione di superiorità
di certi individui che, come dei patriarchi, pensavano di poter
gestire la vita e il pensiero degli esseri umani e io odio i
patriarchi".
L'associazione IoTuNoiVoi Donne insieme ha segnalato quale
esempio di valore e coraggio Samantha Zuccato, avvocata che si
scontra quotidianamente con i drammi delle donne e il cui ruolo è
di difenderle da ogni atto di violenza e di sopruso. "C'è bisogno
di empatia e di fare rete tra noi donne - ha detto lei stessa -
altrimenti non cambieremo mai questa cultura che è contro la
parità di genere".
L'associazione SeNonOraQuando di Udine ha esaltato la figura di
Maria Letizia Burtulo, "una delle personalità più attive ed
eclettiche del panorama friulano, dal settore dell'insegnamento a
quello sindacale e politico, sino alla dirigenza dell'educandato
Uccellis e alla presidenza, dal 2015, dell'università della terza
età di Udine, a cui ha dato notevole impulso". Di lei stessa, ha
detto di essere convinta che l'impiego in ogni settore sia
indipendente dall'essere maschi o femmine, secondo una
flessibilità essenziale nel mondo del lavoro che pone uomini e
donne alla pari.
La maestra di vita per 33 anni Maria Pia Faganello è l'esempio
portato avanti dall'amministrazione comunale di Pravisdomini, che
di lei ha detto essere stata una figura carismatica seppure
fragile, che seguiva il bene comune, una eredità inalienabile,
aiutava i più bisognosi, istituì per prima in loco l'assistenza
domiciliare degli anziani. Come insegnante, sapeva istruire con
il cuore, accogliere e apprezzare i suoi alunni; paziente ma
all'occorrenza autorevole, non accettava comportamenti inadeguati.
Per il Comune di Forni di Sotto, Maria Alberta Nassivera,
deceduta nel 2012 a 62 anni, era colei che andava ad aiutare le
giovani mamme con i problemi dei loro infanti e dava consigli ai
nonni perché lasciassero il giusto spazio ai giovani, fu una
figura importante per tutta la comunità locale. Suo il forte
operato per la cultura, per gli anziani (il cui centro oggi porta
il suo nome), per le pari opportunità e per tutta la comunità di
montagna di cui fu riferimento. Fece nascere il gruppo Las
feminas di For (Le donne di Forni), gruppo di volontarie pronte a
dare il loro contributo per opere utili alle borgate.
Da ultimo, il Comune di Premariacco si è collegato affiancando
Dorina Furlani, classe 1933, una donna che ha sempre creduto nel
valore della cultura e ha conservato i valori della famiglia e
della fede, fondamentali per la sua crescita umana. A livello
politico, nell'80 è stata la prima donna eletta in Consiglio
comunale e poi fu assessore. Sua l'iniziativa - "per passare
dalle parole ai fatti", è stato sottolineato - di garantire
l'assistenza domiciliare specie agli anziani, ma la sua
attenzione è andata anche ai più giovani.
"Abbiamo ascoltato storie straordinarie di donne altrettanto
straordinarie; presto riproporremo al territorio questo
appuntamento per la sua terza edizione", è stata la chiosa
all'evento della presidente Marcolin.
ACON/RCM-fc