CR: pdl pet-therapy, i relatori Colautti-Menosso-Pustetto-Agnola (2)
(ACON) Trieste, 22 mar - MPB - All'attenzione dell'Aula la
proposta di legge riguardante le terapie e le attività assistite
con gli animali, comunemente note come pet therapy, approvata
dalla III Commissione con voto unanime.
Per "pet therapy" si intende l'insieme delle terapie e attività
eseguite con l'ausilio di animali (rispettivamente TAA e AAA, in
sigla), le prime con obiettivi di carattere sanitario-terapeutico
e le seconde con obiettivi di tipo educativo, ricreativo e
ludico.
I quattro relatori - Alessandro Colautti (Pdl), anche primo
firmatario della proposta, e Stefano Pustetto (SA-SEL), Annamaria
Menosso (PD) e Enio Agnola (Idv) - sono stati concordi
nell'affermare che il provvedimento nasce dalla volontà di
colmare un vuoto normativo e di definire e promuovere sul
territorio regionale la pet therapy come co-terapia a fianco
della medicina tradizionale, finalizzata ad aiutare a superare
limiti e disabilità quelle persone che si trovino in situazioni
di disagio. E questo proprio perché se ne riconosce valore ed
efficacia per migliorare il benessere, le condizioni di salute,
le funzioni fisiche, sociali, emotive e cognitive delle persone:
naturalmente ciò nel rispetto di progetti di ricerca e di
applicazione adottati sulla base di metodologie scientifiche
riconosciute.
I primi studi sulla materia risalgono agli anni '60 e nel tempo
queste terapie hanno trovato largo impiego in molti campi, con
risultati positivi principalmente grazie alla relazione affettiva
ed emozionale che si instaura tra il paziente e l'animale. In
Italia la pet therapy ha fatto la sua comparsa nel 1987, ma la
sua diffusione è avvenuta in assenza di un inquadramento
legislativo. L'unico riconoscimento normativo è il decreto del
presidente del Consiglio dei ministri del 2003 con il recepimento
dell'accordo tra ministero della salute, Regioni e Province
autonome di Trento e Bolzano in materia di benessere degli
animali da compagnia e pet therapy.
Con questo testo, che si pone in sintonia con iniziative analoghe
adottate da altre regioni, e che è stato progressivamente
affinato anche grazie agli elementi emersi nelle audizioni,
intendiamo superare - ha sottolineato Colautti - lo spontaneismo
esistente e garantire la professionalità, la formazione e
l'aggiornamento degli operatori, definire i programmi di
attuazione, le modalità di intervento e gli ambiti applicativi e,
non da ultimo, favorire una corretta relazione tra uomo e
animale. Proprio per questo è prevista l'istituzione di una
Commissione tecnica costituita da esperti, incaricata di
predisporre le linee guida concernenti l'organizzazione degli
interventi; certificare i soggetti aventi i requisiti per
accedere ai finanziamenti regionali e abilitati a operare nel
settore; definire le procedure per la formazione e
l'aggiornamento degli operatori; istituire un elenco dei soggetti
abilitati; definire i criteri di valutazione e finanziamento dei
programmi, secondo quanto disposto da un regolamento apposito, da
approvarsi in tempi rapidi dall'approvazione della legge.
L'obiettivo finale - ha concluso Colautti - è anche quello di
garantire, pure nei casi in cui non vi sia possibilità di cura,
una migliore qualità della vita.
Pustetto, evidenziando l'aumento del numero di volontari e
associazioni impegnate in questo campo, ha voluto sottolineare
che la TAA - finalizzata al miglioramento delle condizioni di
salute di un paziente - se applicata con un preciso protocollo,
ha dimostrato una reale efficacia soprattutto in pazienti con
disturbi psicomotori, dell'attenzione, depressione, sindrome di
West, trisomia, autismo, demenze di vario tipo, ma anche in
quanti necessitano di riabilitazione motoria come nella sclerosi
multipla o che escono da lunghi periodi di coma. E così pure
l'AAA, che ha l'obiettivo di migliorare la qualità della vita di
alcune categorie di persone (bambini, ciechi, anziani, malati
terminali, ecc.) riducendo lo stress o la conflittualità che si
verificano in situazioni particolari; attività, quest'ultima, la
cui durata e frequenza non è rigida o prestabilita e non ha
bisogno di specifici programmi - ha annotato Pustetto - anche se
va perseguito e possibilmente documentato un miglioramento del
paziente.
Annamaria Menosso ha posto l'accento sul fatto che terapia e
guarigione non possono prescindere dal ripristino di legami
emozionali con il mondo circostante e che per questo la
pet-therapy può offrire conforto, svago o addirittura una ragione
di vita ai pazienti. Questi ultimi sono per la maggior parte dei
casi bambini, anziani e pazienti psichiatrici, categorie
particolarmente fragili, dunque. Tutti, pur con delle diversità
di risposta, beneficiano delle pratiche di AAA o TAA: nei
bambini l'interazione con un animale può facilitare e velocizzare
la guarigione e può aiutare a modificare il comportamento
suscitando un positivo senso di responsabilità; negli anziani può
contribuire a ridurre la depressione, il senso di solitudine,
l'agitazione, la pressione sanguigna; nei pazienti psichiatrici
promuove l'interazione sociale e facilita l'autonomia. Da tener
presente inoltre - ha aggiunto infine Menosso - che la proposta
di legge si occupa anche di tutelare e salvaguardare il benessere
degli animali che prendono parte ai progetti di pet-therapy.
Anche Enio Agnola si è soffermato sulle caratteristiche della pet
therapy, generalmente intesa come una co-terapia dolce, basata
sull'interazione uomo-animale, in grado di facilitare l'approccio
medico-terapeutico delle varie figure mediche e riabilitative
soprattutto nei casi in cui il paziente non dimostra
collaborazione spontanea. La presenza di un animale permette in
molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e,
tramite questo rapporto, stabilire sia un canale di comunicazione
paziente-animale-medico, sia stimolare la partecipazione attiva
del paziente. Agnola poi ha posto l'accento sull'importanza di
predisporre in tempi rapidi i regolamenti di attuazione.
(immagini tv)