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CR: pdl pet-therapy, i relatori Colautti-Menosso-Pustetto-Agnola (2)

22.03.2012
13:12
(ACON) Trieste, 22 mar - MPB - All'attenzione dell'Aula la proposta di legge riguardante le terapie e le attività assistite con gli animali, comunemente note come pet therapy, approvata dalla III Commissione con voto unanime.

Per "pet therapy" si intende l'insieme delle terapie e attività eseguite con l'ausilio di animali (rispettivamente TAA e AAA, in sigla), le prime con obiettivi di carattere sanitario-terapeutico e le seconde con obiettivi di tipo educativo, ricreativo e ludico.

I quattro relatori - Alessandro Colautti (Pdl), anche primo firmatario della proposta, e Stefano Pustetto (SA-SEL), Annamaria Menosso (PD) e Enio Agnola (Idv) - sono stati concordi nell'affermare che il provvedimento nasce dalla volontà di colmare un vuoto normativo e di definire e promuovere sul territorio regionale la pet therapy come co-terapia a fianco della medicina tradizionale, finalizzata ad aiutare a superare limiti e disabilità quelle persone che si trovino in situazioni di disagio. E questo proprio perché se ne riconosce valore ed efficacia per migliorare il benessere, le condizioni di salute, le funzioni fisiche, sociali, emotive e cognitive delle persone: naturalmente ciò nel rispetto di progetti di ricerca e di applicazione adottati sulla base di metodologie scientifiche riconosciute.

I primi studi sulla materia risalgono agli anni '60 e nel tempo queste terapie hanno trovato largo impiego in molti campi, con risultati positivi principalmente grazie alla relazione affettiva ed emozionale che si instaura tra il paziente e l'animale. In Italia la pet therapy ha fatto la sua comparsa nel 1987, ma la sua diffusione è avvenuta in assenza di un inquadramento legislativo. L'unico riconoscimento normativo è il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2003 con il recepimento dell'accordo tra ministero della salute, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano in materia di benessere degli animali da compagnia e pet therapy.

Con questo testo, che si pone in sintonia con iniziative analoghe adottate da altre regioni, e che è stato progressivamente affinato anche grazie agli elementi emersi nelle audizioni, intendiamo superare - ha sottolineato Colautti - lo spontaneismo esistente e garantire la professionalità, la formazione e l'aggiornamento degli operatori, definire i programmi di attuazione, le modalità di intervento e gli ambiti applicativi e, non da ultimo, favorire una corretta relazione tra uomo e animale. Proprio per questo è prevista l'istituzione di una Commissione tecnica costituita da esperti, incaricata di predisporre le linee guida concernenti l'organizzazione degli interventi; certificare i soggetti aventi i requisiti per accedere ai finanziamenti regionali e abilitati a operare nel settore; definire le procedure per la formazione e l'aggiornamento degli operatori; istituire un elenco dei soggetti abilitati; definire i criteri di valutazione e finanziamento dei programmi, secondo quanto disposto da un regolamento apposito, da approvarsi in tempi rapidi dall'approvazione della legge. L'obiettivo finale - ha concluso Colautti - è anche quello di garantire, pure nei casi in cui non vi sia possibilità di cura, una migliore qualità della vita.

Pustetto, evidenziando l'aumento del numero di volontari e associazioni impegnate in questo campo, ha voluto sottolineare che la TAA - finalizzata al miglioramento delle condizioni di salute di un paziente - se applicata con un preciso protocollo, ha dimostrato una reale efficacia soprattutto in pazienti con disturbi psicomotori, dell'attenzione, depressione, sindrome di West, trisomia, autismo, demenze di vario tipo, ma anche in quanti necessitano di riabilitazione motoria come nella sclerosi multipla o che escono da lunghi periodi di coma. E così pure l'AAA, che ha l'obiettivo di migliorare la qualità della vita di alcune categorie di persone (bambini, ciechi, anziani, malati terminali, ecc.) riducendo lo stress o la conflittualità che si verificano in situazioni particolari; attività, quest'ultima, la cui durata e frequenza non è rigida o prestabilita e non ha bisogno di specifici programmi - ha annotato Pustetto - anche se va perseguito e possibilmente documentato un miglioramento del paziente.

Annamaria Menosso ha posto l'accento sul fatto che terapia e guarigione non possono prescindere dal ripristino di legami emozionali con il mondo circostante e che per questo la pet-therapy può offrire conforto, svago o addirittura una ragione di vita ai pazienti. Questi ultimi sono per la maggior parte dei casi bambini, anziani e pazienti psichiatrici, categorie particolarmente fragili, dunque. Tutti, pur con delle diversità di risposta, beneficiano delle pratiche di AAA o TAA: nei bambini l'interazione con un animale può facilitare e velocizzare la guarigione e può aiutare a modificare il comportamento suscitando un positivo senso di responsabilità; negli anziani può contribuire a ridurre la depressione, il senso di solitudine, l'agitazione, la pressione sanguigna; nei pazienti psichiatrici promuove l'interazione sociale e facilita l'autonomia. Da tener presente inoltre - ha aggiunto infine Menosso - che la proposta di legge si occupa anche di tutelare e salvaguardare il benessere degli animali che prendono parte ai progetti di pet-therapy.

Anche Enio Agnola si è soffermato sulle caratteristiche della pet therapy, generalmente intesa come una co-terapia dolce, basata sull'interazione uomo-animale, in grado di facilitare l'approccio medico-terapeutico delle varie figure mediche e riabilitative soprattutto nei casi in cui il paziente non dimostra collaborazione spontanea. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e, tramite questo rapporto, stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-medico, sia stimolare la partecipazione attiva del paziente. Agnola poi ha posto l'accento sull'importanza di predisporre in tempi rapidi i regolamenti di attuazione.

(immagini tv)