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GARANTE PERSONA. CONNESSIONI DIGITALI, STOP POVERTÀ EDUCATIVA GIOVANI

16.01.2023
19:08
(ACON) Trieste, 16 gen - "L'atto di trasmettere nuove e sempre più sofisticate conoscenze a giovani e giovanissimi, attraverso la loro educazione, deve avvenire in maniera corretta. Non solo tecnicamente efficace in quanto a modalità d'accesso e di utilizzo degli strumenti digitali, ma anche e soprattutto sotto il profilo sociale, perché il web è un mondo e un mezzo di comunicazione che richiede necessariamente una correttezza nell'approccio che vada in due sensi. Verso l'altro, certo, ma esigendo altresì la medesima correttezza nei propri confronti, linguaggio compreso".

Lo ha sottolineato, nella sala multimediale Tessitori di piazza Oberdan a Trieste, il Garante regionale dei Diritti della persona, Paolo Pittaro, nell'indirizzo di saluto che ha preceduto l'incontro "Connessioni digitali - Per una cittadinanza digitale attiva e consapevole", da lui stesso organizzato in collaborazione con l'Associazione Diritti e Storti.

"È perciò importante - ha aggiunto - che tutti i professionisti e i soggetti protagonisti di tale, indispensabile, forma di educazione si muovano tenendo sempre presenti i profili tecnici, etici e sociali".

L'evento, al quale era possibile partecipare sia in presenza che in streaming, era dedicato a docenti ed educatori della scuola secondaria di primo grado. Nel corso dei lavori è stato anche presentato il progetto "Connessioni digitali", proposta di curriculo digitale operativo triennale (promossa da Save the Children Italia, Cooperativa sociale Edi e Cremit) sperimentata in 100 scuole nazionali (la maggior parte al sud e il 26% al nord), allo scopo di contribuire a ridurre la Povertà educativa digitale (Ped) di bambini e ragazzi che vivono in contesti deprivati attraverso l'acquisizione di competenze digitali di base.

Un primo bilancio annuale, pubblicato nel novembre 2022, parla di 57 città interessate in 17 regioni, più di mille insegnanti e seimila studenti coinvolti. Il 90% dei docenti ha detto che la metodologia ha realmente motivato gli alunni, il 95% ha rimarcato un impatto positivo e l'85% ha evidenziato il raggiungimento di una maggiore confidenza con gli strumenti digitali.

"Si tratta di un tema a me molto caro, sia a livello personale che legato alla carica che ricopro. Le nuove generazioni - ha concluso Pittaro - nascono come nativi digitali e, rispetto a noi, assorbono presto specifiche conoscenze. Tuttavia, parliamo di Ped - privazione delle opportunità di apprendere, ma anche di sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni, attraverso l'utilizzo responsabile, etico e creativo degli strumenti - e, a causa di motivazioni sociali, economiche o geografiche, non a tutti viene concesso un accesso corretto".

I lavori, moderati e commentati con l'utilizzo di numerose slide dalla formatrice Serena Colautti, sono stati caratterizzati dagli interventi on line di Mauro Cristoforetti (presidente della cooperativa Edi) che ha sottolineato il rilievo dato a una specifica educazione civica, attraverso la trasformazione delle aule scolastiche in autentiche redazioni giornalistiche. Il fine? Creare una cittadinanza attiva, facendo comprendere il valore dell'esperienza, grazie a un percorso graduale tra svago, formazione e comunicazione. Nozioni di scrittura sul web, dunque, per approdare anche a storytelling e marketing sociale, fino a podcast, recensioni e inchieste.

"Gli ambienti on line cambiano le dinamiche di spazio e tempo - ha spiegato Colautti - e provocano ripercussioni sulla quotidianità, dove l'informazione ha valore solo per chi sa cosa farne e come contrastare le tendenze negative con i giusti strumenti, facendo esprimere il proprio pensiero e la propria identità in un ambiente sicuro a un target di età tra i 12 e i 14 anni".

Cristoforetti, dal canto suo, ha sottolineato la strategicità della pedagogia dei diritti, mentre la l'educazione civica digitale diventa una materia ponte per aiutare anche a valutare i messaggi e, in caso di condivisione o commento successivi, ad assumersi la responsabilità nei confronti dei referenti.

Ancora Colautti, infine, ha auspicato che "la scuola non si ritrovi mai sola nel supportare pensatori creativi e multidisciplinari, davanti a un sovraccarico di informazioni sempre più precoce. È ormai difficile distinguere il vero dal falso e la cittadinanza digitale passa proprio di qua: da consumatori passivi a critici e produttori responsabili di nuovi contenuti". ACON/DB-fa



Il Garante regionale dei Diritti della Persona, Paolo Pittaro, insieme a Serena Colautti
L'intervento del Garante regionale dei Diritti della persona, Paolo Pittaro
Serena Colautti modera i lavori in sala Tessitori a Trieste
La relazione on line di Mauro Cristoforetti