garante regionale dei diritti della persona

Consigli Comunali dei Ragazzi (CCR) e altre forme di partecipazione

Negli ultimi anni, il tema della partecipazione di bambine, bambini, ragazze e ragazzi è stato oggetto di studio e dibattito a livello internazionale. La partecipazione è un diritto sostanziale e fondamentale che si esplica nella libertà del minore di età di esprimere la propria opinione sulle questioni di suo interesse, intervenendo sulle decisioni che lo riguarda. Non rimanendo fruitore passivo dei servizi o delle decisioni dell'adulto, diventa il protagonista del proprio percorso di crescita, presenziando attivamente nella vita sociale.

Dare, pertanto, ai ragazzi la possibilità di esprimere le proprie opinioni e di apportare i propri contributi nelle diverse questioni produce molteplici benefici: diventano realmente responsabili delle proprie azioni, accrescono le proprie competenze in diversi ambiti, sono in grado di gestire, ancorché con la collaborazione dell’adulto, percorsi anche molto complessi.

Al contempo, gli adulti devono favorire questi processi, affiancare bambini e ragazzi, fornire loro gli strumenti, motivarli e accompagnarli in questo percorso, riconoscerli come soggetti di diritto ma innanzitutto devono dare ascolto a quanto hanno da dire, riconoscendo le loro idee e opinioni.

Gli ambiti in cui si può realizzare la partecipazione sono quelli della vita quotidiana come in famiglia, a scuola, nella comunità, ma anche quelli riferiti alle situazioni personali legate all’aspetto sanitario o giudiziario. La partecipazione consiste nel far sì che i minori possano essere responsabili e attivi nel contesto in cui si trovano.

In famiglia

La famiglia, primo ambito educativo, è il luogo in cui bambini e ragazzi possono iniziare a sperimentare, esprimersi ed essere ascoltati. Discutere sulle questioni che li riguardano direttamente e assumersi la responsabilità nelle piccole azioni quotidiane, permette loro di accrescere la propria autostima e di aumentare le proprie capacità di riflessione e mediazione.

A scuola

La scuola è il luogo in cui i minori possono essere coinvolti nelle attività e nelle scelte che compongono i diversi progetti. Permettere la loro partecipazione nelle decisioni, aumenta il senso di appartenenza nei confronti della scuola e del gruppo dei pari, facendoli sentire più responsabili e solidali. La partecipazione non è solo un diritto, ma diventa promozione e tutela del diritto all’ascolto.

Nella comunità

Le comunità, le associazioni e le diverse forme di aggregazione presenti sul territorio, sono i luoghi dove bambini e ragazzi possono mettersi in gioco e sperimentare. Anche in questi contesti è fondamentale dar loro fiducia, riconoscerli come persone in grado di offrire contributi significativi. Gli adulti presenti hanno il compito di permettere e facilitare questi processi, di educare (dal latino educere - tirare fuori ciò che sta dentro) e di far emergere ciò che i ragazzi hanno da offrire.

Nelle situazioni vulnerabili

Nelle situazioni vulnerabili e di fragilità in cui il minore di età può trovarsi, è fondamentale adottare ulteriori accortezze: ad esempio nelle situazioni di malattia, di allontanamento dal nucleo familiare o nella condizione di Minore Straniero Non Accompagnato (MSNA).