garante regionale dei diritti della persona

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17 gennaio 2024

Prendersi cura. Incontro di sensibilizzazione sulla tutela volontaria di minori stranieri non accompagnati

Sabato 20 gennaio 2024 alle ore 11.00 si terrà l’evento di sensibilizzazione sulla tutela volontaria di minori stranieri non accompagnati “Prendersi cura” presso la Casa Candussi Pasiani, Centro Culturale del Comune di Romans d’Isonzo (GO).

L’evento, realizzato nell'ambito delle azioni del progetto PROTECT che UNICEF sta implementando sul territorio regionale, vedrà l'intervento di vari attori coinvolti nel "prendersi cura" dei minori stranieri non accompagnati, e quindi nel garantire l'attuazione dei loro diritti ed il riconoscimento della loro identità e risorse nella comunità dove vivono. In tale contesto rientra la figura del tutore volontario quale persona con uno sguardo dedicato ai minori per favorire, in rete con tutti gli attori, il loro benessere psico-fisico e la crescita armoniosa della loro personalità.

Il Garante regionale dei diritti della persona, prof. Paolo Pittaro, interverrà per illustrare il ruolo del tutore volontario e fornire informazioni in merito ai corsi di formazione per aspiranti tutori. Si susseguiranno poi gli interventi di Lucio Prodam, Giudice Onorario del Tribunale per i Minorenni di Trieste delegato alla nomina dei tutori volontari, Valentina Masotto, Alternative Care Expert Consultant  - National Response in Italy UNICEF Regional Office for Europe and Central Asia, Federico Donelli referente dell’Università degli Studi di Trieste, Morena Maresia, referente per i Servizi educativi - Sopraintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli-Venezia Giulia, Francesco Zanuttin, referente di DONK HM odv,  Alessandro Infanti, referente di Ad Formandum, Manuel Grosso e Ambra Marega, Giulia Piran, tutrice volontaria e Bleron, minore tutelato e Referente comunità minori Timavo di Monfalcone (GO). Durante l'evento verrà, inoltre, esposto un laboratorio artistico di narrazione a parole e immagini della relazione di tutela realizzato nell’ambito di un focus group discussion da alcuni tutori e dai minori da loro tutelati.

Scarica la locandina.

 
16 gennaio 2024

Il Garante regionale dei diritti della persona visita la Casa circondariale di Pordenone

Il 15 gennaio 2024 il Garante regionale dei diritti della persona, prof. Paolo Pittaro, si è recato alla Casa circondariale di Pordenone, accolto dal Direttore, di recente nomina, dott. Leandro Salvatore La Monaca, che ha esposto la situazione complessiva dell’istituzione. Accompagnato dal Comandante della Polizia penitenziaria, il Garante ha effettuato una visita della struttura, soffermandosi sulla completata ristrutturazione del primo piano, con l’introduzione delle docce nelle stanze di pernottamento, intrattenendosi con i ristretti e ricevendo separatamente coloro che avevano chiesto di incontrarlo. La vetusta struttura penitenziaria, che da decenni vede ventilata la sua chiusura, oltre ai connessi problemi edilizi, soffre del generale sovraffollamento, che distingue tutte le carceri nonché, in particolare, della carenza del personale della polizia penitenziaria, che rende più complessa la sua gestione.

 
11 gennaio 2024

Il Garante regionale dei diritti della persona visita il CPR di Gradisca d’Isonzo

Il 10 gennaio 2024 il Garante regionale dei diritti della persona, prof. Paolo Pittaro, si è recato al Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) di Gradisca d’Isonzo, accompagnato dal Prefetto di Gorizia, dott. Raffaele Ricciardi. Nel corso della visita il Direttore della struttura ha esposto nel dettaglio la complessità della gestione del Centro, spesso oggetto dell’attenzione da parte dei media, con un’informazione non sempre precisa, in occasione di episodi di contrasti, tentativi di fuga o dolosi incendi, che richiedono l’intervento dall’esterno delle forze dell’ordine. Il Garante, ben conscio che trattasi di una detenzione amministrativa, con tutte le contraddizioni e le conseguenze proprie di tale entità, ove i vari ospiti si oppongono non alla permanenza in sé ed al correlato trattamento, ma al loro previsto rimpatrio con reazioni anche di violenza sulle cose e di ricerca di ogni via di possibile fuga, ha insistito nel dover rendere tale permanenza, per quanto chiusa, meno possibile simile al carcere. Da tale profilo si deve apprezzare che il CPR di Gradisca è l’unico, dei 10 esistenti, nel consentire agli ospitati l’uso del cellulare, mantenendo così i contatti con la famiglia d’origine, i rapporti amicali, con l’avvocatura ed i vari Enti di assistenza, così come dalla Relazione al Parlamento 2023 del Garante Nazionale risulta che tale CPR abbia un tempo medio di permanenza molto limitato (intorno ai 30 giorni rispetto ai 90 possibili, ora allargati a 180 dalla recente normativa). Peraltro, ad avviso del Garante, tale permanenza, più o meno limitata, dovrebbe essere non vuota, ma con possibili attività, quali quelle sportive (già in atto nella partita di calcio del fine settimana) e nella prevista istituzione di una palestra e sala di ricreazione.